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La sinistra strumentalizza le parole del Presidente

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Se la sinistra legge le parole di Ciampi come una stroncatura della politica del governo a favore delle scuole private, la maggioranza invita l'opposizione a non strumentalizzare l'intervento del capo dello Stato. Il richiamo viene dal presidente dei senatori dell'Udc, Francesco d'Onofrio che ha auspicato «che si eviti il tentativo di trascinare ancora una volta Ciampi a sostegno di una tesi contro l'altra». Rocco Buttiglione, che ha assistito personalmente alla cerimonia, ha apprezzato «il riferimento al diritto delle famiglie nella scuola» e il riconoscimento «che per la Costituzione il diritto dovere di educare è prima di tutto delle famiglie». Da An viene l'auspicio che nella prossima finanziaria «ci sia un adeguato stanziamento per scuola, università e ricerca», mentre i giovani del partito puntano all'istituzione del vincolo di reddito per l'accesso al buono-scuola. A non gradire proprio l'intervento di Ciampi è il presidente dei deputati della Lega Alessandro Cè, che ha definito la lettura della Costituzione «anacronistica e poco rispettosa della libertà delle famiglie di scegliere l'educazione migliore per i figli». Una stoccata a Ciampi viene anche da Francesco Cossiga, che ha parlato di «un'altra occasione in cui Carlo Azeglio Ciampi avrebbe fatto meglio a tacere». Il senatore a vita non ha mandato giù la presa di posizione a favore delle scuole statali, che confermerebbe l'estraneità di Ciampi «ai problemi del cattolicesimo democratico italiano e a quelli della Chiesa d'Italia». Il sindacato ringrazia il capo dello Stato per le parole di riconoscimento del ruolo degli insegnanti, auspicando che si traducano in fatti nell'azione di governo. Una «lezione autorevole per tutti» secondo Enzo Carra della Margherita, anche «per il ministro dell'Istruzione, che fin qui, nell'episodicità e nel velleitarismo della sua azione, ha dimostrato intenzioni e conseguito risultati diversi da quelli illustrati dal presidente della Repubblica». Per Rizzo dei Comunisti italiani «mai parole ebbero più peso», mentre «le note stonate vengono dal governo» che si sta rendendo responsabile di un «ulteriore abbassamento della qualità scolastica».

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