Buttiglione: il governo difenderà sempre le radici cristiane
Ad annunciarlo è stato Rocco Buttiglione, ministro per le Politiche comunitarie, nel corso del convegno organizzato a Senigallia dal Movimento cristiano lavoratori e intitolato «Cattolici ed Europa: le radici, il progetto, il futuro». Il ministro ha ribadito l'importanza dell'identità religiosa del nostro continente ma ha ammesso che l'inserimento delle radici cristiane nella Carta costituzionale sarà una battaglia difficile, in cui ci si scontrerà col veto posto da alcune nazioni. «La battaglia sull'identità cristiana dell'Europa va portata avanti - ha detto il ministro Buttiglione - ma sarà un percorso in salita. Tutti siamo profondamente formati dall'esperienza del cristianesimo e questo ci dà un forte senso di identità. Senza dimenticare che la Chiesa cattolica è un grande fattore di democratizzazione. Il cristianesimo è il sostegno più forte della libertà. Il Governo farà la battaglia e cercherà di coinvolgere anche altri Paesi. E' un impegno di tutti perché la Costituzione riguarda tutti. L'Europa non deve essere unita solo da ragioni economiche ma anche da una comune identità». Per l'affermazione delle radici cristiane nella Costituzione europea è necessario un forte impegno da parte della società civile, come sottolineano le parole di Carlo Costalli, presidente nazionale del Movimento cristiano lavoratori. «Dobbiamo raccogliere le forze e lottare, è l'ora della presenza - ha dichiarato Costalli - In Italia alcuni si sono mossi soltanto nelle ultime settimane e altri non lo hanno ancora fatto. Noi siamo determinati a proseguire. In gioco ci sono i valori della Costituzione europea ma c'è una lobby che sta facendo di tutto per eliminare le radici religiose. Il diritto alla vita, il matrimonio tra uomo e donna, la solidarietà e la sussidiarietà sono valori fondanti». Nel corso del pomeriggio di ieri si è parlato anche di lavoro e imprese con gli interventi di Maria Grazia Sestini, sottosegretario al ministero del Lavoro e Politiche sociali, e di Raffaele Bonanni, segretario confederale Cisl. «Le imprese comprendono il valore del rapporto con il territorio in cui operano - conclude la Sestini - e hanno bisogno di qualificare questa appartenenza».