Azioni e fondi indicano già il bel tempo

Per capire i fondamentali dell'economia mondiale bisogna prima guardare i mercati finanziari. Sono loro a capire, quattro o cinque mesi che questi davvero si verifichino, i cicli economici nazionali e internazionali. Se gli indici azionari cominciano a cadere, entro il semestre successivo l'economia rallenta o addirittura entra in recessione. Se invece salgono con stabilità, basta attendere, ma si è sicuri che la ripresa è alle porte. E a guardare dopo un'estate abbastanza tranquilla questi indicatori, la ripresa, senza fiammate speculative in grado di inquinarla, sta davvero arrivando. Prima ancora che lo dica la Bce, il Fondo monetario internazionale o la Banca Mondiale, lo fa vedere la classifica dei principali indici delle borse mondiali. Se si fa eccezione per il mercato di Amsterdam, si possono trovare tutti indici positivi anche a dodici mesi. Meglio di tutti ha fatto la borsa di Stoccolma (+17,88%), ma al top della classifica ci sono anche New York, Tokyo, Singapore, e Hong Kong, i mercati che pesano di più. I segnali si vedono anche in Italia, dove i titoli hanno ripreso ad attrarre investimenti dopo la bolla speculativa che aveva depresso i mercati finanziari nel biennio 2001-2002. L'azionario di Milano è cresciuto del 3,22% a dodici mesi, del 9,50% da inizio anno e addirittura del 25,72% dai suoi minimi del 12 marzo scorso, in piena crisi dovuta alla guerra contro l'Iraq di Saddam Hussein. Buone notizie confermate anche dalla raccolta e dalle performance dei fondi azionari di diritto italiano (nella tabella a fianco i migliori negli ultimi tre mesi, con la scuderia Mediolanum in evidenza). Le azioni (nell'altra tabella i dieci titoli che hanno infiammato il listino ad agosto) segnano in maniera clamorosa il bel tempo. E, nonostante il piccolo ripiego dovuto subire alla fine della settimana, a settembre hanno capovolto finalmente il listino. Perchè sono passati, e non di poco, in maggioranza i titoli con il segno positivo davanti rispetto alle quotazioni ottenute nell'ultima seduta 2002. Delle 288 società quotate festeggiano una crescita 2003 in 154, ed erano tre anni che questo non accadeva. Come sta accedendo negli Stati Uniti, dove il Nasdaq ha ingranato la quarta marcia, anche in Italia il Nuovo Mercato, dove sono raccolti i titoli tecnologici e della new economy, comincia a recuperare buona parte dle terreno perduto. Da gennaio 30 titoli hanno guadagnato, e in segno negativo sono rimasti solo in 14. La svolta è davvero iniziata.