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di STEFANO MARCHI STRESA — L'Italia non è tra quei Paesi ai cui disavanzi pubblici la ...

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Lo si è appreso ieri a Stresa dalle parole del Commissario Europeo Solbes in margine alla riunione dei ministri finanziari dell'area dell'euro. La possibilità che anche il nostro Paese subisca in un futuro prossimo le sanzioni previste dalla «procedura per i deficit eccessivi» pare, pertanto ancor più remota, anche perché la stessa Commissione Europea ora suggerisce inequivocabilmente di esentarne Francia e Germania. Il tema preminente della riunione di Stresa è in effetti stata la situazione delle finanze pubbliche di questi due Stati, che, con il Portogallo, sono già soggetti a tale procedura per aver fatto registrare l'anno scorso un disavanzo pubblico superiore al limite del 3% del P.I.L. imposto dal Patto di Stabilità. Poiché con ogni probabilità alla fine del 2003 il deficit della Francia raggiungerà addirittura il 4% e quello della Germania vi si avvicinerà molto, la Commissione in teoria dovrebbe già il mese prossimo trasmettere loro un'ulteriore raccomandazione ad adottare provvedimenti di risanamento delle finanze pubbliche, senza i quali lo stesso esecutivo counitario potrebbe infliggere ai due Paesi sanzioni pecuniarie (iniziamente sotto forma di deposito) al principio dell'anno venturo. Benché una riduzione graduale del deficit fosse già stata richiesta dai Quindici alla Francia nel 2002, la Commissione Europea si sta sempre piu mostrando disposta a un'ulteriore indulgenza nei confronti del Governo di Parigi, purché questo, come quello tedesco, si impegni «in modo credibile» per un decremento del proprio disavanzo di almeno lo 0,5% all'anno. «Insistiamo - ha detto a tale riguardo il presidente della Commissione Prodi - su un percorso per il rientro». «L'Italia - ha confermato a questo proposito il nostro ministro dell'Economia e Finanze Tremonti, che ha presieduto la riunione - lavora per una soluzione coordinata, cooperativa e positiva». «Siamo impegnati - ha precisato il commissario europeo Solbes - per trovare una soluzione con la flessibilità del Patto di Stabilità». Le previsioni della Commissione, secondo cui la ripresa economica in Europa si concretizzerà ad autunno inoltrato e in misura modesta (0,5% su base annua nell'area dell'euro), rendono tuttavia realistico un nuovo «condono» per Francia e Germania, di cui Solbes ha elogiato gli «sforzi». Ancor meno probabile è, dunque, che tra i «Paesi peccatori» possa trovarsi l'Italia, quand'anche il nostro deficit pubblico alla fine di quest'anno si avvicinasse al 3%, come pronosticato dalla Confindustria. «Della prossima Finanziaria italiana qui a Stresa non si è parlato - ha d'altronde detto il ministro Tremonti- e nessuno mi ha chiesto di farlo».

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