DA EXCALIBUR MESSAGGIO ALLA RAI
C'è voluto un argomento piccante, che finalmente dà sapore alla politica come non accadeva da tempo: il caso Telekom Serbia in tutte le sue sfaccettature. Sarà per questa occasione d'oro, ma alla fine anche Antonio Socci e il suo Excalibur in versione speciale e un po' casareccia ce l'hanno fatta. Con 1.571.000 spettatori e il 15.57% di share ha sbaragliato tutti i programmi di seconda serata e ottenuto il record di ascolti della sua pur breve storia. Applausi a Socci, certo, che ha colto l'occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Ad essere sinceri però a vincere non è stato un format- che non c'era. Ma quell'argomento, lo scandalo Telekom Serbia, che per troppe settimane è stato ampiamente sottovalutato da gran parte dei mezzi di informazione italiani. Excalibur di martedì sera non è stato che una tribunetta, fin troppo politica, per discutere di un tema tutt'altro che indifferente agli elettori. Un'oretta abbondante che poco ha offerto alla critica televisiva. Un Socci gentile e un po' spaventato dal terreno scivoloso della par condicio. Ancora più imbarazzato nel gestire i tempi degli interventi di quel Maurizio Belpietro che in fondo è il suo direttore. Politici che come sempre si citano addosso cercando di confondere il tema al centro della discussione. Qualche gag perfino grottesca. C'era Renzo Lusetti della Margherita che difendeva Romano Prodi. L'avvocato del pci-pds-ds, Guido Calvi che esercitava con abilità il suo mestiere, prendendo le parti di Piero Fassino. Nessun legale per Lamberto Dini. Naturalmente in studio il presidente della commissione parlamentare di inchiesta, Enzo Trantino. Ma un difensore di lusso, assolutamente sorprendente, per le ragioni industriali dell'ex monopolista delle telecomunicazioni italiane, il comunista italiano Marco Rizzo pronto a ritagliarsi uno spazio in tv perfino a costo di schierarsi a fianco di quella Stet-Telecom che un tempo avrebbe contestato dalle piazze. Chissà che choc per il suo leader di partito, Armando Cossutta. Schierato oggi a fianco dei vari Ernesto Pascale o Tomaso Tommasi di Vignano. Analista finanziario dell'ultima ora. Inserito non nell'Internazionale socialista, ma in quella telefonica. Un comunista ingabbiato nel fumo di Londra. Bastava un Rizzo così a ritenersi soddisfatto del prezzo del biglietto, lasciandoci certi che valeva lo spettacolo. Quello share così alto però dovrebbe consigliare i vertici di viale Mazzini a puntare al cuore di quel piattino televisivo. Un caso che divide come Telekom Serbia, non meriterebbe una chiamata alle armi di tutto il meglio che la tv di Stato può mettere in campo? Perchè non dare la sveglia allo stesso Vespa, anche dovesse ritardare l'uscita del suo libro che ogni autunno arriva puntuale insieme alla dichiarazione delle tasse? Perchè non mettere in campo anche Michele Santoro, invece di tenerselo come free lance sulle croste? (Nelle foto,Socci e Trantino)