Tra i Ds si aggira il fantasma dello strappo

Un dibattito che fa segnare qualche passo avanti in entrambe le case dei Ds e della Margherita, dove le maggiori preoccupazioni restano quelle di non produrre strappi e lacerazioni cercando di far salire sul carro quanta più gente possibile. Lo stesso D'Alema nel sito web della festa dell'Unità, pur ribadendo che il progetto di un partito unico «è un grande progetto», e fa una puntualizzazione che sembra rivolta a smussare le perplessità del correntone: «Non si tratta di una lista unica, ma unitaria, che credo sia una tappa importante per sottoporre il progetto del partito unico agli elettori». Fassino intanto incassa il sì dei segretari regionali al progetto e da Firenze spinge per andare avanti con le «innovazioni coraggiose senza far prevalere le logiche interne alle sollecitazioni della realtà». Comunque, precisa il segretario, «una discussione completa va fatta». Non è chiaro ancora se in un congresso straordinario, come chiede la sinistra Ds; ma certo, dopo l'intervento conclusivo di Fassino alla festa dell'Unità, una tappa decisiva sarà la riunione della direzione del partito. Nella Quercia si registra il «via libera» significativo di Walter Veltroni che preme affinchè sia Prodi a guidare in prima persona la lista alle europee. Pressioni queste, che si ricollegano a quelle già messe in campo da Fassino e D'Alema e che comincerebbero a sortire i primi effetti nell'interessato. In questi giorni il presidente della commissione Ue non ha mai smesso di tenersi in contatto con i leader dell'Ulivo, ribadendo a tutti che non si vuole candidare. Ma un margine per riuscire a convincerlo - spiega un prodiano - esiste perchè di fronte ad un risultato epocale Prodi non potrà non cedere su questa richiesta, soprattutto se riuscirà a ottenere dai Ds di lavorare per far nascere un gruppo unico dell'Ulivo nel parlamento europeo. Nella Margherita le diplomazie sono in piena attività: ieri Arturo Parisi, che mantiene il suo ruolo di «tessitore» per conto di Prodi, ha incontrato a quattr'occhi Franco Marini. Un incontro svoltosi in un clima «disteso e cordiale» tra i due leader che portano avanti linee diverse «senza bisogno di mediazioni», ripetono ambienti vicini ai due esponenti alludendo al ruolo svolto da Rutelli e ricordando in proposito le dichiarazioni della prodiana Magistrelli e del «mariniano» Fioroni. Oggi intanto si riunirà l'esecutivo del partito introdotto da una relazione di Rutelli che confermerà l'avvio del percorso: si fanno i congressi locali e nazionale, si discute e poi si decide.