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Veneziani: legge Tv realistica. Dubbi su nomina Cda

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Martedì 9 la prima riunione del CdA dopo vacanze ha sul tappeto oltre alcune nomine rimaste in sospeso, la proposta di un'agenzia specializzata (su richiesta di Marcello Veneziani) per risolvere lo scoglio delle frequenze Tv in vista del digitale, la definizione del Festival di Sanremo dopo le perplessità espresse da Tony Renis e la discussione sul piano editoriale e sulle deleghe. Il giorno dopo, i vertici Rai andranno in Commissione Cultura per un'audizione informale sulla legge Gasparri. Appuntamento di particolare rilevanza visto il clima caldo in cui prosegue l'iter del ddl Tv. Consigliere Veneziani, lei ha la delega sulle Reti, quali sono le novità immediate da lei portate al dg e che dovrà approvare il Consiglio? «Per il 19 settembre una grande serata in onore di Sergio Zavoli, che compie 80 anni e ci ha regalato centinaia di inchieste storiche memorabili. Il 31 ottobre, in occasione dei 10 della morte di Fellini, spero che la Rai riesca a mettere in piedi una vera kermesse-evento in contemporanea con l'inaugurazione a New York della grande mostra su Fellini». Legge Gasparri: se verrà approvata così com'è l'Annunziata se ne andrà subito. Qual è il suo parere? «Qualora non venga cancellato l'emendamento dell'Udc che fissa la ns scadenza a febbraio, ho chiesto che dopo l'approvazione si accelleri l'iter in modo che la Rai non viva un pericolosissimo "semestre bianco". La legge in sé ha poi un carattere molto realistico. Tende a riorganizzare l'esistente allargando il paniere e riequilibrando la situazione di Tv e giornali. Questo mi sembra molto corretto. Ho invece qualche perplessità sui criteri di nomina del CdA Rai con il vigilante che nomina il vigilato e il ritorno ad una spartizione politica con l'aumento del numero dei consiglieri». Veneziani, lei è stato l'unico a non votare l'accordo con Sky: vede un serio pericolo per la Rai? «Con quell'accordo abbiamo messo nelle casse Rai 44milioni di euro, ma abbiamo anche consentito a un concorrente di fare shopping nel nostro patrimonio di programmi che ha radici forti nella nostra cultura e nella nostra professionalità, lontane entrambe dall'intercambiabilità tipica della Tv commerciale. La concorrenza si combatte con la competizione, puntando sulla specificità del servizio pubblico». Il 21 settembre parte la nuova stagione Tv. Come la definirebbe? «Una stagione d'attacco con una controffensiva nell'intrattenimento che mostra i presupposti di un vero rilancio con Panariello e Bonolis. I frutti si vedranno in questo autunno-inverno, dopo un'estate in salita. Per quello che riguarda i filoni storia degli italiani e cultura popolare, i tempi saranno più lunghi. Gli effetti del nostro lavoro si vedranno in primavera».

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