La Ferilli attacca la politica culturale del centrodestra
Alla Festa dell'Unità nel capoluogo emiliano, quindi, si è pensato bene di utilizzare anche la popolarità indiscussa di Sabrina Ferilli e di Massimo Ghini, che ieri hanno partecipato alla manifestazione: insieme a Cofferati, hanno attraversato la festa suscitando sensazione fra la gente. La «comparsata» non è stata, tuttavia, assoluta: entrambi i popolari attori infatti non si sono limitati ad apparire e a farsi vedere, ma hanno anche dato un contributo qualificato di idee alla manifestazione nell'ambito del loro settore. Sul palco del Palacuore si sono impegnati in un dibattito sul tema «L'Italia raccontata dalla fiction», stabilendo che appunto la fiction ha una funzione sociale, ma osservando che negli ultimi due anni i fondi pubblici per realizzarla sono stati dimezzati. Anche una parte della sinistra però, è stato rilevato, guarda spesso con «sufficienza» ad un genere che invece riesce a raggiungere il grande pubblico. In prima fila, ad ascoltare i due attori, Sergio Cofferati. «Ci unisce una lunga amicizia - ha detto Ghini - mi fa impressione che sia oggi lui ad ascoltare noi». Chi si aspettava però un bacio, all'arrivo al Palacuore, tra il «cinese» e la bella attrice romana è rimasto a bocca asciutta. I tre hanno infatti attraversato assieme la festa, tra la sorpresa di molti che non erano del tutto sicuri che si trattasse proprio della Ferilli. Se gli sguardi si sono incentrati, come è ovvio, sull'attrice, a dire il vero, il primo applauso lungo il percorso è stato per il candidato sindaco del centrosinistra a Bologna. Dopo aver firmato qualche autografo, quindi, i due attori si sono accomodati sul palco, mentre alcuni fan alzavano un cartello «Sabrina, candidati». Ben chiaro l'attacco politico al centrodestra: «Nei cinque anni dell' Ulivo vennero messi in piedi dei progetti - ha detto la Ferilli - come "Perlasca" o "Come l'America". È stato un periodo estremamente fortunato, anche per noi attori. Negli ultimi due anni, invece, sono stati dimezzati i budget, per i film educativi e della memoria».