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LE DURE parole di Bondi hanno provocato un'altrettanto dura reazione a sinistra.

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Sono attacchi «vergognosi», secondo il capogruppo dei senatori diessini Gavino Angius. Per Vannino Chiti (Ds) è la dimostrazione che con la Cdl non ci può essere dialogo. Gli attacchi di Forza Italia non sono però piaciuti nemmeno all'Udc. Per il ministro Carlo Giovanardi è «fuorviante» continuare a insistere sui problemi della giustizia mentre ci sono problemi più importanti da risolvere. L'intervista di Berlusconi sui magistrati è stata criticata anche dal «Secolo d'Italia», l'organo di An, che l'ha definita una «gaffe». Il leader della Margherita Francesco Rutelli ha espresso apprezzamento per l'Udc che «si adopera a spegnere ogni incendio sulla giustizia». «Ma Forza Italia, il partito di Berlusconi, vuole la guerra civile? O vogliono intimidire e ricattare qualcuno? Le parole sulla "giustizia infame" del numero due del premier, Bondi, sembrano precedere un intervento militare contro cospiratori e oppositori», aggiunge Marco Rizzo, presidente dei deputati del Pdci. «All'onorevole Sandro Bondi non è il caso rispondere», replica secco il presidente dei deputati Ds Luciano Violante. «Credo che sia ormai tempo che vada chiesto a Ciampi un atteggiamento censorio» tuona il segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti. L'opposizione, tuttavia, procede ancora una volta di pari passo con i magistrati. Il vicepresidente dell'Associazione nazionale magistrati, Piero Martello, se la prende ancora con le parole del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e afferma: «Sono affermazioni degne di una discussione da bar, non di un'alta autorità dello Stato che ha il dovere di affrontare le questione con serenità, equilibrio e congnizione di causa». Martello si dice poi «esterrefatto ma non sorpreso» delle affermazioni del premier. «Non è la prima volta - aggiunge il vicepresidente dell'Anm- che il presidente del Consiglio adotta espressioni tanto pensanti quanto immotivate».

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