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La Cdl difende il premier Buttiglione: «Una battuta infelice che resta però una battuta»

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Afferma Bondi commentando le reazioni. «È regolarmente ripartita - spiega - la canea delle strumentalizzazioni della sinistra sulla base di brandelli di riflessioni estrapolate da un diverso contesto e riferite unicamente ad un caso particolare, quello del presidente Giulio Andreotti». Cerca di sdrammatizzare anche il ministro delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione. «Una battuta che non credo esprima il vero sentimento del capo del governo - ha commentato il presidente dell'Udc - la magistratura è un bene comune del Paese». Per il presidente dei senatori azzurri, Renato Schifani, si tratta invece di un escamotage dell'Ulivo che «in un momento di profonda disperazione, messo all'angolo dallo scandalo Telekom Serbia, spera di distrarre l'opinione pubblica speculando su alcune espressioni del capo del governo». «Ci sono due cose che non ho mai commentato in vita mia: una sentenza e quando si parla della magistratura. Avendo io una cultura garantista non parlo mai di una sentenza o di un magistrato», ha risposto il ministro Matteoli. Parla di «paradosso» Antonio Tajani e «legato a episodi specifici sui quali c'è una grande convergenza di opinioni, mi riferisco in particolare alla vicenda Andreotti, da far apparire strumentale ogni polemica contro Berlusconi». «Concordo perfettamente Bonaiuti: bisogna smetterla di estrapolare considerazioni fatte a giornali stranieri in un contesto assai diverso generalizzandone il contenuto», afferma il coordinatore di Alleanza Nazionale Ignazio La Russa. «Mai letti così tanti insulti come quelli che in poche ore tutti, ma proprio tutti, gli esponenti della sinistra hanno rovesciato addosso al presidente del Consiglio», sottolinea il capogruppo di Fi alla Camera, Elio Vito. «Il tentativo di linciaggio posto in essere dalla sinistra contro Berlusconi rientra in quella ossessione che si esprime in qualunque circostanza», dice Fabrizio Cicchitto, vice presidente del gruppo di Fi alla Camera. Mentre il presidente della Regione Lazio Francesco Storace (An) sembra voler pacificare: «Ha ragione Berlusconi nel denunciare la persecuzione giudiziaria, ma ha torto quando ostenta la clava. Occorre semplicemente convincerlo che lo smacchiatore delle toghe rosse si chiama riforme e non commissioni di inchiesta». Giu.Cer.

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