La sinistra adesso fa marcia indietro
La Cdl nega quindi di aver mai fatto delle allusioni riguardanti il Capo dello Stato. Lo ha escluso il portavoce di Forza Italia Sandro Bondi ricordando che in passato ci sono stati altri tentativi della sinistra di costringere alle dimissioni il presidente della Repubblica, come è accaduto con Giovanni Leone e Francesco Cossiga. Ad escluderlo è stato anche l'onorevole Carlo Taormina attaccato dall'Ulivo per una sua dichiarazione in cui accennava alle dichiarazoni del teste Igor Marini riguardanti Ciampi. Le risposte date da Marini alla commissione parlamentare d'inchiesta, ha precisato Taormina, hanno escluso ogni coinvolgimento del Capo dello Stato «nelle tangenti e nelle spartizioni di bottino». Ciampi, ha affermato anche il ministro per gli affari regionali Enrico La Loggia, «è al di sopra di ogni sospetto, ed è bene lasciarlo fuori». L'Ulivo insiste intanto nell'accusare la Cdl di aver montato una vera e propria campagna per delegittimare i leader dell'opposizione. Alla Festa della Margherita a Lerici Piero Fassino ha lanciato un appello al senso di responsabilità di tutti. La mia, ha affermato per spiegare l'accusa rivolta a Berlusconi di essere il «burattinaio di Igor Marini», è stata una denuncia politica, un allarme lanciato per dire "no ad un clima da guerra civile». Ed ha auspicato che «di fronte alla drammatizzazione delle ultime ore vi sia un'assunzione di responsabilità da parte di tutti e si possa uscire da una situazione così difficile». Detto questo, ha concluso, «intendo non parlarne più», visto che sono in corso ben due inchieste, una giudiziaria ed una parlamentare. Il capogruppo dei deputati della Margherita Pierluigi Castagnetti si è invece rivolto ai presidenti del Senato e della Camera affinchè intervengano per evitare che le commissioni parlamentari che indagano sul caso Mitrokhin e sulle tangenti Telekom-Serbia continuino a portare avanti una «strategia dissennata di destabilizzazione» da parte del partito di maggioranza relativa. Nuove accuse arrivano dall'ex ministro degli Esteri Lamberto Dini. Igor Marini, ha affermato, «è una persona senza un soldo, pieno di debiti, e che si è fatto pagare da qualcuno per infangare». A questa affermazione il legale di Marini, l'avvocato Luciano Randazzo, ha reagito con una querela per diffamazione. Il difensore ha anche precisato che finora al suo assistito non è stata notificata nessuna delle querele annunciate dai leader dell'Ulivo da lui chiamati in causa. Il legale di Francesco Rutelli ha però replicato che le querele non vengono notificate ma depositate e che a Marini sta per arrivare anche un atto di citazione a giudizio davanti al tribunale civile per le sue accuse «calunniose e diffamanti».