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I sindacati verso lo sciopero generale

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Ma i sindacati scendono sul piede di guerra. Cisl e Uil prendono atto della smentita del governo sulle voci di stampa relative ad un'intesa sulla riforma previdenziale raggiunta nel vertice di lunedì fra i ministri Tremonti, Maroni, Alemanno e Buttiglione. E restano in attesa di conoscere quel «mix di proposte» che l'esecutivo presenterà alle parti sociali nei prossimi giorni mantenendo fermo il no alla decontribuzione per i neo-assunti. «Non avevo dubbi» taglia corto il leader della Uil Luigi Angeletti che giudica «fantascientifica» l'ipotesi di un blocco dei trattamenti di anzianità attraverso l'introduzione degli incentivi. E invia un altolà al governo: «Se dovesse avanzare proposte di modifica inaccettabili, lo sciopero è inevitabile». Mentre la task force interministeriale lavora al dossier previdenza, il margine di manovra per una mediazione resta esiguo. Angeletti lo dice senza mezzi termini. D'altra parte, lo conferma l'esito delle riunioni dei vertici di Cisl e Cgil convocati ieri a Roma (oggi sarà la volta della Uil). In una nota diramata al termine della riunione di quattro ore, in cui il segretario Savino Pezzotta ha ammonito che «non tutte le trattative si chiudono con un accordo», la direzione Cisl ha ribadito il no a qualsiasi intervento strutturale e «all'inserimento di misure restrittive nella prossima Finanziaria», invitando il governo a riprendere il confronto avviato sulla delega in esame al Parlamento. In caso contrario rispunta l'arma dello sciopero generale. «Noi siamo disponibili al confronto, ma anche pronti allo scontro. La mobilitazione è nei fatti» avverte il segretario confederale, Pierluigi Baretta, favorevole all'aumento dei contributi a carico di autonomi ed artigiani contro cui è insorta la Confcommercio. Durissima la presa di posizione della Cgil, che ha proposto un incontro a Cisl e Uil per definire una posizione comune. Bocciata ogni ipotesi sul tappeto - dai disincentivi all'anzianità, passando per l'estensione del calcolo contributivo e il contributo di solidrietà - si dice pronta a «tutte le iniziative necessarie» se il governo metterà mano alle pensioni con l'obiettivo di riequilibrare i conti pubblici. Infine interviene anche l'Ugl vicina ad An. La numero due Renata Polverini invita il governo a procedere con prudenza impiegando «la certificazione dei diritti acquisiti e gli incentivi per tenere sotto controllo la spesa previdenziale».

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