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«Anche Scalfaro sapeva tutto dell'affare»

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Anche i giornalisti sapevano tutto». A sostenerlo in un'intervista a Radio Radicale il 25 giugno 2002 è Giovanni Di Stefano, in rapporti d'amicizia e d'affari sia con il comandante Arkan, ucciso a Belgrado il 15 gennaio 2000, sia con lo stesso ex presidente serbo Slobodan Milosevic. «Con Telekom-Serbia l'Italia ha fatto un buonissimo affare, che non si può criticare dal punto di vista commerciale», insiste Di Stefano. Quanto al presunto giro di tangenti intorno alla transazione, si tratta, secondo il business maker di «tutte stupidaggini». Su «ogni grande contratto arrivano sempre queste accuse», ma «l'unica commissione che ha pagato la Jugoslavia è stata quella alla banca inglese, che ha fatto da intermediaria. Di Stefano parla della Net West Bank, amministrata nel 1997 dall'ex ministro britannico degli esteri Douglas Hurd. Con la vendita delle Telekom-Serbia semmai «Milosevic si è riavvicinato al governo inglese che, grazie all'ex ministro degli esteri aveva avuto un doppio ruolo nella vicenda». E comunque questa «è una cosa per bene e non una tangente, ed era stata annunciata su tutti i giornali, anche sul Wall Street Journal, Herald Tribune e Corriere della Sera». Sull'uso che Milosevic fece del ricavato dell'affare Di Stefano precisa: «Se lei compra la mia macchina, io questi soldi li utilizzo come voglio, ad esempio se compro una pistola e sparo a tutti, è un problema mio». Del resto «sui contratti non c'erano queste condizioni, non c'era scritto questi soldi utilizzali così». Telekom Serbia era «proprietà dello Stato, e come in tutti gli stati, servivano i soldi per i militari», Milosevic come capo dello stato «con quei soldi poteva fare quello che voleva». Quale sia lo scopo di fare inchieste oggi, Di Stefano non se lo spiega. «Nel 1996 si dovevano fare le inchieste, ma c'era il governo di sinistra e non è che loro possono indagare sui loro affari». L'affare che ha fatto l'Italia «è stato molto più vantaggioso per l'Italia che per la Jugoslavia, che ha ancora da incassare un pagamento di 100 miliardi».

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