Margherita alle prese con il partito unico
Ed è proprio sulla prospettiva «ulivista», ribadita da Rutelli in apertura dei lavori, che si snoderanno gli incontri e i confronti politici questa settimana: e sul rapporto con gli alleati del centrosinistra, in particolare i Ds, si inquadra l'intervento di mercoledì del segretario della Quercia Piero Fassino e il faccia a faccia più atteso, quello tra Massimo D'Alema e Arturo Parisi sabato 6 settembre. Sondando gli umori di dirigenti e anche dei militanti di base della Margherita si vede che la proposta Prodi piace e che se ne discute sul territorio già come un'ipotesi concreta e attuabile, anche se restano i dubbi degli ex Popolari. «Vogliamo incamminare questo partito nuovo sulla strada indicata da Prodi», spiega Rutelli parlando con i giornalisti sul molo di Lerici in attesa dello sbarco degli organizzatori della Festa, capeggiati da Renzo Lusetti, giunti da La Spezia a bordo di una motonave. Tra fanfare, bandiere al vento della Margherita, dell'Ue e per la pace, il leader del partito saluta sorridente e abbronzato in camicia e gilet di cotone, la gente e i curiosi assiepati sul molo. Che questa Festa nasca nel solco tracciato da Prodi è evidente anche dal primo gesto formale che Lusetti fa dal palco: dare inizio alla Festa con la lettura del testo integrale del leader in pectore dell'Ulivo su lista unitaria e partito unico. Tra i dubbiosi c'è il «mariniano» Beppe Fioroni che ribadisce la sua posizione: «La lettera di Prodi è un ulteriore stimolo di riflessione e approfondimento. È vero che il vino nuovo ha bisogno di otri nuovi, ma il vino ha bisogno anche di tempo per diventare buono e battere la concorrenza. Quindi una lista unica sarebbe affrettata, lavoriamo per un soggetto federato dell'Ulivo nel 2006». Più sfumata la posizione del capogruppo alla Camera Pierluigi Castagnetti: «Non si può spostare l'asticella oltre i limiti possibili», taglia corto a proposito del partito unico. «Se si ha la stessa concezione di Europa - aggiunge - è giusto mettersi assieme per le prossime elezioni europee, ma parlare di un partito unico con tutte le contraddizioni emerse all'indomani non è possibile». Da Lerici è tornato a parlare della proposta Prodi anche Giuliano Amato: «Si potrebbe partire da una lista unica per le Europee come occasione per una piattaforma per presentare un partito riformista, parte di una coalizione di centrosinistra. E non mi aspetto - ha detto - che tutti ne facciano parte».