LA RUSSA VICINO ALLE DIMISSIONI
È sempre più vicino il giorno in cui Ignazio La Russa, nominato coordinatore del partito, lascerà la guida dei deputati del partito di Gianfranco Fini. Probabilmente le dimissioni arriveranno a fine mese. Ma a via della Scrofa è già ripresa la battaglia per la carica di capogruppo. La poltrona viene rivendicata anzitutto da Destra sociale, corrente guidata dal ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno e il presidente del Lazio Francesco Storace. È l'unica componente che non ha incarichi di rilievo nel partito, visto che Destra Protagonista (componente di maggioranza che fa capo al ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri e, appunto, a La Russa) può contare sul coordinatore. Mentre Nuova Alleanza, al cui timone ci sono il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli e il viceministro al Commercio Estero Adolfo Urso, ha gli altri due capigruppo: quello al Senato, Domenico Nanìa, e quello al Parlamento Europeo, Cristiana Muscardini. Destra protagonista, ai blocchi di partenza, ha tuttavia la maggioranza nel gruppo alla Camera: 42-44 deputati su 99. Se le altre due componenti si coalizzassero, comunque sarebbero «sotto»: possono contare su 36-39 voti. È evidente dunque che nella partita sarà determinante l'azioen di quelli «non schierati»: 15-20 deputati. Proprio per questo, Destra Protagonista, che non vuole mollare l'incarico, potrebbe candidare un esponente più vicino a Nuova Alleanza e che possa «pescare» voti anche tra avversari e indecisi. Anedda infatti è uno degli anziani del gruppo: settantatre anni, cagliaritano, è un avvocato. È un grande esperto di questioni giuridiche visto che è anche il responsabile giustizia del partito. Non tramonta invece l'ipotesi della Mario Landolfi, portavoce di An, molto caro a Fini. È uscito da Destra protagonista e figura tra i non schierati. F. D. O.