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Contratti, premono Sanità e Enti locali

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Incontri nelle prime due settimane del mese. «In caldo» anche gli autoferrotramvieri

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Al rientro dalle ferie, e con la riapertura delle grandi fabbriche, si creano le condizioni per possibili mobilitazioni di circa 3 milioni di dipendenti nei comparti del pubblico impiego, e, negli altri settori, di 700mila chimici, 700mila tessili, 650mila braccianti, 1,5 milioni di edili, 300mila bancari e un milione di artigiani. Nei comparti pubblici, dopo la «fumata bianca» per i lavoratori della Scuola e per quelli dei Ministeri, rimangono ancora da chiudere i contratti dei dipendenti di Sanità, Enti locali, Agenzie fiscali, Presidenza del consiglio e Aziende del pubblico impiego. Le trattative per i contratti ancora aperti (scaduti nel 2001) ripartono il 4 settembre con l'incontro sui dipendenti della presidenza del Consiglio. Il 10 sono fissati gli incontri per la Sanità, gli Enti locali, e le agenzie fiscali mentre il 16 è previsto il confronto sui lavoratori delle Aziende. A settembre i sindacati dovranno già elaborare le richieste per il biennio economico per l'insieme dei contratti del settore (circa 3 milioni di lavoratori) in scadenza nel 2003. Nei settori dei servizi, è caldo quello degli autoferrotramvieri: il biennio economico del contratto è scaduto a fine 2001 (a fine 2003 scadrà anche la parte normativa) e per i circa centomila lavoratori del settore sono stati chiesti aumenti medi per 106 euro. Anche per i bancari l'accordo normativa è scaduto a fine 2001 (è stata rinnovata solo la parte economica). La piattaforma presentata dai sindacati (2004-2005 per la parte economica, 2002-2005 per quella normativa) prevede un aumento retributivo medio di 125 euro. Al momento sono in corso le assemblee nei luoghi di lavoro. La piattaforma che riguarda circa 300.000 lavoratori sarà presentata all'Abi in autunno. Quanto al commercio, oltre un 1,5 milioni di dipendenti attendono il rinnovo del contratto, scaduto alla fine dello scorso anno. La piattaforma sindacale prevede un aumento salariale medio di 107 euro a regime (con un tasso superiore all'inflazione programmata). Il 10 settembre è previsto il primo incontro tra sindacati e Confcommercio. Negli altri settori, per ottobre sarà presentata la piattaforma rivendicativa dei chimici: sono circa 220.000 interessati al contratto che scadrà a fine anno. Per i circa 800.000 lavoratori complessivi del settore tessile i sindacati hanno chiesto unitariamente un aumento medio a regime di 92 euro mensili, e il 30 settembre è prevista l'assemblea dei delegati del settore per approvare la piattaforma, che il giorno dopo sarà inviata alla Federtessile. Ancora, da risolvere entro fine anno restano le tornate contrattuali dei braccianti e dei lavoratori dell'artigianato. In quest'ultimo caso si tratta del completamento del contratto nazionale, visto che un accordo-ponte per i primi due anni è già scaduto a fine 2002. Infine, si comincia a pensare alla piattaforma per rinnovare il contratto degli edili, che scade a fine dicembre 2003 (sia parte economica che normativa) e che riguarda 1,2 milioni di persone. I sindacati si riuniranno per metterla a punto il 4 settembre. La richiesta dovrebbe essere pari a 91 euro medi mensili a regime.

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