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Iraq, Putin accetta ruolo Onu e comando Usa Berlusconi nel prossimo fine settimana vedrà Raffarin e Aznar. Monito del presidente russo ad Arafat

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Il presidente russo, mentre continuano serrate le trattative al Palazzo di Vetro di New York sul testo della risoluzione che dovrebbe garantire la svolta del dopo Saddam, non è voluto entrare nei dettagli e non ha quindi precisato se questo suo primo via libera significhi anche che la Russia potrà inviare proprie truppe nel paese arabo. Il ruolo di mediazione e di stimolo di Berlusconi è stato sottolineato dal suo consigliere diplomatico, Gianni Castellaneta, che ha partecipato a molti dei colloqui: «Rispetto a due giorni fa - ha rilevato - c'è stata una evoluzione positiva. I russi per la prima volta hanno parlato del ruolo dell'Onu e tutto ciò grazie anche alla spinta costruttiva di Berlusconi che ha sempre tenuto questa linea mediana». Si tratta di una svolta politica importante, annunciata durante una visita all'arcipelago della Maddalena nella quale Berlusconi ha fatto il padrone di casa, e che sicuramente condizionerà le scelte anche di Francia e Germania. Il presidente del Consiglio sta infatti accelerando la sua attività di politica internazionale e, seppur in questi giorni dominata dalla crisi irachena, tiene d'occhio la difficilissima situazione mediorientale, i rischi delle operazioni in Afghanistan e anche la persistente litigiosità interna all'Unione Europea. Di tutto questo Berlusconi parlerà nel prossimo fine settimana - sempre nella sua villa di Porto Rotondo - con il primo ministro francese Jean Pierre Raffarin e con il primo ministro spagnolo Josè Maria Aznar che sono attesi in Sardegna venerdì e sabato prossimi. Incontri che si incastrano con il colloquio avuto la settimana scorsa a Verona con il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder e con un ulteriore «faccia a faccia» che il premier avrà a Villa Certosa con il primo ministro turco Tayyip Erdogan. Esauriti i temi di interesse bilaterali che hanno fatto registrare grande soddisfazione da entrambe le parti e ai quali Putin ha voluto aggiungere anche la sponsorizzazione di un modernissimo jet russo di nuova generazione per lo spegnimento degli incendi e per compiti di protezione civile (Berlusconi ha assicurato che Palazzo Chigi sta prendendo in serissima considerazione la possibilità di acquistare un certo numero di questi velivoli), i due leader ieri hanno alternato turismo e buona cucina all'esame dei principali nodi di politica internazionale. Così, oltre alla crisi irachena, i due presidenti hanno confermato la loro volontà di una maggiore e progressiva integrazione della Russia all'Unione Europea. Più in particolare, Putin ha confermato la propria propensione atlantica e, in ogni caso, occidentale in materia di Difesa, confermando che Mosca sta già lavorando intensamente con la Nato e vede «con favore» la nascita di una seria ed efficiente autonoma difesa europea. Berlusconi, da parte sua, ha ribadito che l'Europa potrà veramente «sedersi al tavolo con l'unica superpotenza che esiste, quella americana», solo quando disporrà di un credibile dispositivo militare: quindi, a suo avviso, la Russia, con il suo potenziale nucleare, deve essere, se non integrata, stretta alleata della Ue. Grande preoccupazione infine è stata espressa sia da Berlusconi che da Putin per lo stallo del processo di pace in Medio Oriente: il presidente russo ha confermato il proprio pieno appoggio al percorso indicato dalla Road Map ed ha lanciato un duro monito ai palestinesi e al suo leader più potente, il presidente eletto Yasser Arafat: «Fermate le violenze» e soprattutto non perdete «la chance che la comunità internazionale vi sta offrendo». Un monito che, però, indirettamente riconosce l'autorità di Arafat.

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