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Affonda sottomarino escluso rischio nucleare

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Dei 10 uomini a bordo, uno solo è stato tratto in salvo, e il presidente Putin ha promesso un'inchiesta a tutto campo. A tamburo battente il ministro della Difesa, Ivanov, ha esonerato il vicecomandante della divisione sommergibili della flotta del Nord di stanza a Grenikha, Sergghiei Zhemciugov che era a capo delle operazioni di messa in disuso del sommergibile. Il sommergibile K-159 era stato messo fuori servizio dalla Flotta del Nord nel 1989 e disarmato, i reattori nucleari spenti, quindi nessun rischio ecologico. E proprio mentre veniva rimorchiato al porto di Polyarnij, nella penisola di Kola i pontoni cui era legato hanno ceduto sotto la violenza del mare in tempesta facendo perdere assetto all'unità, che è affondata. Il portavoce della Flotta del Nord, capitano di vascello Igor Dygalo, ha assicurato che non vi sono rischi ecologici in quanto i controlli indicano radiazioni normali nella zona. Ma esperti norvegesi sottolineano che è prematuro dare assicurazioni del genere in quanto in acqua potrebbero comunque esserci delle perdite, anche se con effetti probabilmente non importanti. Putin - il cui potere parve vacillare nell'agosto del 2000 quando dopo l'affondamento del sommergibile nucleare Kursk e la morte di 118 marinai era stato criticato per aver sottovalutato la catastrofe e non essersi recato subito sul posto mentre in vacanza a Soci sul Mar Nero - ha assicurato che «tutte le cause della tragedia saranno accertate» e l'indagine sarà «approfondita». Dalla Sardegna dove è ospite di Berlusconi, Putin - che appunto anche durante la vicenda Kursk non si trovava al Cremlino - ha ordinato al ministro della difesa di andare sul posto per supervisionare direttamente le operazioni. A Severomorsk, sede del comando artico russo, si trovano anche i vertici della Marina militare russa e della Flotta del Nord. Il capo di stato maggiore della Marina, ammiraglio Viktor Kravcenko, ha affermato che il sottomarino con a bordo verosimilmente i corpi di alcuni dei marinai (solo due cadaveri sono stati per ora recuperati) sarà riportato in superficie, come avvenne per il Kursk. Il Kursk affondò il 12 agosto di tre anni fa a causa di una serie di esplosioni innescate da quella di un siluro. Due anni dopo il sottomarino era stato riportato in superficie con la maggioranza dei corpi dei 118 marinai periti nella bara di acciaio in fondo al mare. L'inchiesta, pur avendo individuato le cause della tragedia, non ha indicato alcun responsabile per il più grave incidente della storia della Marina russa di cui si abbia notizia. Fonti della procura militare, che ha aperto un'inchiesta, non hanno esitato questa volta a puntare il dito su ufficiali del comando della Flotta del Nord accusati di aver infranto i regolamenti, apparentemente per non avere ancorato meglio ai pontoni il K-159, e per presunte inefficienze nelle operazioni di soccorso. Secondo fonti citate dall'agenzia Interfax, accuse sarebbero in particolar mosse al capitano di corvetta Serghiei Zhemchukov, vicecomandante della divisione somemrgibili, che avrebbe ordinato l'operazione di trasporto del K-159 malgrado previsioni meteorologiche negative.

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