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Per le pensioni ancora un rinvio

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Si cerca un'intesa tecnica ma anche la strada da seguire

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L'appuntamento, già tolto dal vertice dell'altro ieri seguito al consiglio dei ministri e slittato a oggi, è stato ulteriormente spostato a lunedì, nel tentativo - secondo quanto detto dal ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno - di trovare una posizione unitaria nella Cdl sulla riforma delle pensioni già la prossima settimana. È probabile comunque che per sbrogliare una situazione che si presenta molto complicata debba intervenire anche Berlusconi che l'altro ieri ha annunciato una proposta e una riforma delle pensioni «strutturale». Il rinvio dell'incontro è dovuto alla necessità di ulteriori verifiche politiche tra i partiti della maggioranza (il portavoce di Buttiglione ha precisato che lo spostamento del vertice è stato deciso per meglio chiarirne la portata politica). Sul tappeto le proposte tecniche di riforma del sistema previdenziale, ma anche la scelta dello strumento da utilizzare. La Lega ha più volte affermato la necessità di partire dalla delega previdenziale all'esame del Parlamento, mentre Forza Italia e il ministro del Tesoro sarebbero più inclini a intervenire attraverso la Finanziaria. Intanto un no all'ipotesi annunciata da Berlusconi di una riforma strutturale delle pensioni è arrivato dalla Cisl. Il segretario generale Savino Pezzotta si è detto contrario a riforme in Finanziaria «per fare cassa», e comunque a ipotesi di modifica del sistema diverse da quelle di aumento degli incentivi economici a chi decide, pur avendo i requisiti per la pensione di anzianità, di restare al lavoro. «La riforma strutturale è già stata fatta - ha detto Pezzotta - se si vuole metterla in Finanziaria è solo per fare cassa. Il sistema pensionistico non può essere il salvadanaio di altri. Il sindacato ha mostrato attenzione all'ipotesi di incentivi, ma se si va su altri terreni il confronto diventa difficile». Di pensioni i sindacati parleranno nelle prime riunioni alla ripresa dopo le ferie. Cgil e Cisl hanno fissato le proprie segreterie per martedì 2 settembre, la Uil riunirà la sua mercoledì 3. E se dalle confederazioni si ribadisce il no a modifiche della delega al di fuori delle proposte già presentate al Governo dai sindacati (no alla decontribuzione, no al versamento obbligatorio del Tfr nei fondi pensione, no alla parità tra fondi chiusi e aperti) dalla Margherita arriva la disponibilità a discutere di una riforma del Welfare, purché il ridisegno sia completo e non punti solo a fare cassa: Rutelli dice che «le pensioni non sono una scatola separata dai problemi della società italiana, dobbiamo pensare a un welfare che deve assecondare tutti e non solo i più ricchi».

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