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LA RUSSIA sta preparando la bozza di una nuova risoluzione per le Nazioni Unite sull'Iraq e ha già avuto ...

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Lo ha annunciato ieri sera a Porto Rotondo il presidente russo Vladimir Putin, dopo un lungo colloquio in Sardegna con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il capo del Cremlino ha osservato che «è più facile risolvere i problemi dell'Iraq tramite l'azione dell'Onu, perché - ha aggiunto - l'Onu non ha dato il suo via libera alla guerra e quindi non è responsabile del conflitto, ma oggi vuole aiutare il popolo iracheno. Una nuova risoluzione delle Nazioni Unite è sempre più necessaria sia per la violenza crescente nel Paese arabo, sia perché il terrorismo internazionale è molto attivo in Iraq». La preoccupazione del degenerare della situazione in Iraq ha dominato i colloqui in Sardegna tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin, entrambi sempre più convinti della necessità di maggiore coinvolgimento delle Nazioni Unite. È apparso chiaro che le posizioni di Italia e Russia rimangono distanti e che nessuno dei due leader ha voluto rischiare, attraverso dichiarazioni troppe decise, di compromettere le trattative in corso al Palazzo di vetro dell'Onu a New York, da giorni bloccate sul delicatissimo nodo del comando delle operazione in Iraq e cioè, in sostanza, sulla possibilità che l'amministrazione Bush, dopo aver proceduto all'occupazione militare senza il consenso delle Nazioni Unite, lasci oggi la guida delle operazioni ai Caschi blu. Un passaggio essenziale questo, che permetterebbe la partecipazione alla fase di stabilizzazione e ricostruzione dell'Iraq di Paesi importanti come appunto la Russia, ed anche della Francia e la Germania. Il presidente del Consiglio ha confermato a Putin la propria volontà di fare il possibile per un avvicinamento progressivo ma veloce della Russia all'Unione Europea: un'idea questa che Putin ha salutato con favore definendo Berlusconi «un precursore» anche se, ha precisato il presidente russo, l'avvicinamento di Mosca a Bruxelles può avvenire solo «gradino su gradino». Non sono poche infatti nell'Unione Europea le perplessità su una prossima adesione della Russia all'Ue: molti e importanti Paesi lamentano infatti i bassi standard democratici della Russia, temono l'entrata di un Paese così vasto e ricordano che i confini geografici della Federazione Russa arrivano in Asia. In una conferenza stampa in un albergo a pochi chilometri da Porto Rotondo, Berlusconi e Putin, presentatisi alla stampa vestiti di bianco e in maniche di camicia, hanno di fatto preferito non rispondere alle domande dei giornalisti sulle trattative in corso per coinvolgere maggiormente le Nazioni Unite nelle operazioni in Iraq. Parallelamente Berlusconi ha rilasciato una dichiarazione ufficiale, a nome della presidenza di turno italiana dell'Unione Europea, nella quale ha sottolineato di ritenere indispensabile un ruolo dell'Onu in Iraq. Parlando con la stampa italiana, ha garantito che il presidente russo è «disponibile» a sottoscrivere una nuova risoluzione dell'Onu «senza pregiudizi». Più cauto si è dimostrato Putin che non ha evitato di ricordare ancora una volta quanto per la Russia l'azione militare in Iraq sia stato un errore: bisognava far lavorare le Nazioni Unite. «Ma oggi - ha detto il presidente russo - il regime di Saddam Hussein non c'è più e la guerra è finita: bisogna quindi ripartire da una tabula rasa e con le mani pulite».

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