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Rafforzare premier e Capo dello Stato

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Il seminario di Lorenzago in Cadore si è così concluso, la bozza delle proposte è pronta ed ora la parola passerà a Berlusconi ed agli altri leader della maggioranza (compresi quelli del Pri e del Nuovo Psi) che in un vertice fissato per il 28-29 agosto esprimeranno il loro parere. La riforma voluta dal Centrodestra riguarda la devolution, il Senato federale, il premierato e la Corte Costituzionale. È previsto un rafforzamento dei poteri del premier e delle funzioni di garanzia del Capo dello Stato; la trasformazione del Senato in un Senato federale, con componenti dei rispettivi territori, per armonizzare la riforma federale con l'interesse nazionale della Repubblica; e l'adeguamento della Corte Costituzionale alla riforma federale. Il nuovo sistema di governo prevede la scelta da parte degli elettori sia del programma che della maggioranza e del leader che dovrà formare il governo. Previste anche norme antiribaltone per assicurare la stabilità dell'esecutivo. I risultati dei lavori dei «saggi», è stato annunciato in una conferenza stampa, sono stati «unanimamente condivisi». Tutti e quattro gli esperti della Casa delle Libertà che hanno messo a punto la bozza, e cioè Andrea Pastore di Forza Italia, Domenico Nania di An, Roberto Calderoli della Lega e Francesco D'Onofrio dell'Udc, sono d'accordo: sarà possibile trovare «il necessario consenso politico conclusivo». Questo perché, come ha spiegato lo stesso Berlusconi a Verona, il testo approvato «non cade dal cielo», ma è stato discusso ed approfondito e doveva solo essere messo a punto negli ultimi dettagli. I commenti nella Cdl sono positivi. Hanno fatto un buon lavoro, ha dichiarato Francesco Speroni, capo di gabinetto di Umberto Bossi, perché «ognuno ha dato il suo contributo e nessuno ha ceduto su qualcosa o ha rinunciato a qualcosa». Una volta fatte le riforme, ha intanto avvertito un altro leghista, Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, bisognerà mettere mano alla riforma elettorale. L'Ulivo ha confermato la sua opposizione alle riforme del Centrodestra. Il diessino Franco Bassanini non ha però chiuso la porta al confronto con la maggioranza che a suo parere, però, userebbe le riforme« come diversivo rispetto alle reali esigenze del paese». Queste proposte, dice il senatore Gianfranco Pagliarulo del Pdci, hanno soltanto lo scopo di garantire a Berlusconi «l'instaurazione di un regime» e di dare a Bossi la possibilità «di scombinare l'Italia». E. S.

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