Di seguito stralci dell'audizione di Igor Marini, alla commissione Telekom serbia il 7 maggio 2003, quando ...
Questi titoli li ho usati per ricavare delle linee di credito in varie banche d'Europa, prelevare da queste linee e reimmettere i capitali in Italia. Ho consegnato vari denari sia all'avvocato Paoletti, sia a suoi clienti in Italia, in Svizzera, in Belgio, a Londra ed in Germania. I contatti con persone attinenti a Telekom-Serbia mi sono stati dati dal Paoletti nella persona di Curio Pintus; (...) Per questo Curio Pintus ho aperto due conti in Svizzera, uno presso la Wolks banca di Francoforte; ho fatto pervenire tramite switch dalla IB banca dell'Indonesia di Giacarta, che usavamo per fare il rigiro del denaro, e di nuovo trasferito tutti questi fondi appartenenti alla Chase Manhattan Bank conto Pintus & company, che sono ritornati alla Adams Bank di Lugano ed alla BDL ex Banca di Roma di Lugano. Da qui ho prelevato diversi contanti per un ammontare di 12 milioni di dollari in franchi svizzeri, li ho portati in Italia ed ho effettuato le consegne assegnatemi. (...) Tecnicamente vengono presi dei denari da me - giustificati come investimento finanziario -, trasformati in rendimento finanziario, inviati nel circuito prestabilito, da lì dirottati una parte a San Marino sul conto dove ha potere solamente l'avvocato Paoletti e sul conto aperto, tramite un notaio svizzero ed una holding off shore di un, per me, non meglio identificato principe - di cui sono stato portato alle soglie della casa -, per uno dei pagamenti. (...) Fui invitato, proprio perché c'era una banca compiacente che poteva aprirmi una linea di credito in due ore (...) Ho fatto gli ordini tramite computer, ovviamente, per aprire i conti a San Marino, naturalmente dove diceva lui (Paoletti, ndr); i soldi che arrivavano lì dovevano arrivare «puliti» dall'operazione Telekom-Serbia, come da accordi che avevo fatto con Zoran Perzen, Tom Tomic e Curio Pintus. Da quei soldi dovevo prendere gli anticipi e andarli a consegnare di persona a via Appia, a Bologna, a questo personaggio, Ranocchia, e al Cicogna: così erano chiamati. (...) Ripulire e trasferire. Erano due le operazioni. Esattamente si trattava di ripulire dei fondi, trasportarli all'estero, assicurare la consegna a delle persone della Serbia fuori della Serbia e assicurare la consegna ed i depositi a delle persone in Italia.