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Sardegna Nuova fumata nera per Pili

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Se ne riparlerà lunedì pomeriggio. Due giorni separano dunque Pili da quella che sembra ormai una inevitabile resa dei conti: o la sfilacciata maggioranza di centrodestra si ricompatta e recupera i voti per la fiducia al nuovo esecutivo, oppure il presidente, eletto per la quinta volta in venti mesi, dovrà dimettersi spalancando le porte alle elezioni anticipate. Un percorso sempre più accidentato, ostacolato anche dalle manovre dell'opposizione. Se Pili, infatti, decidesse di restare comunque in sella, martedì mattina alle 10.30, in seduta straordinaria, il Consiglio discuterà la mozione di revoca dell'incarico presentata dai 35 consiglieri di centrosinistra. In quel caso, l'elezione del nuovo presidente sarebbe fissata per venerdì 29 agosto. Ma nel frattempo l'orologio della crisi continua a correre: se entro il 5 settembre il neoeletto non riuscirà a varare un nuovo governo regionale, si andrà necessariamente alle urne, che dovrebbero aprirsi intorno alla metà di novembre. Le posizioni all'interno degli schieramenti appaiono, in questo momento, tanto chiare quanto irremovibili.

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