Turismo e benzina portano su i prezzi Inflazione 2,8 annuo, Milano in testa

A pesare sono stati soprattutto i rincari dei trasporti, legati all'aumento del prezzo del greggio, mentre è rimasto sostanzialmente stabile l'andamento dei prezzi degli alimentari. Secondo le prime indicazioni dei dati delle città campione, diffuse ieri, la variazione su luglio dovrebbe toccare lo 0,3% con un conseguente dato tendenziale del 2,8%. A luglio l'incremento su base mensile era stato dello 02% con un aumento annuo del 2,7%. Non viene esclusa l'ipotesi, peraltro remota, di una conferma dei dati registrati in luglio, e quindi di un'inflazione stabile al 2,7 per cento. I prezzi appaiono spinti dagli aumenti della benzina e delle voci legate al turismo, con crescite sostanziose per alberghi e ristoranti: rialzi preoccupanti dato che ad agosto, negli ultimi tre anni, l'inflazione è sempre calata, in attesa dei rincari che scattano sempre, invece, in autunno. L'Istat diffonderà la stima provvisoria il 29 agosto e il risultato definitivo il 15 settembre, ma appare difficile che la crescita non venga confermata. Un ruolo fondamentale per gli aumenti, comunque, lo ha avuto Milano, che da sola pesa per circa un quinto del totale e che con il suo 0,4% ha impresso una decisa accelerazione. Nel capoluogo lombardo il capitolo alberghi, ristoranti e pubblici esercizi è salito dello 0,7% su base mensile e del 5,2% annuo. Ma anche Firenze mostra un +0,8% da brivido. Più contenuti, invece, gli aumenti di Perugia (+0,2%), Torino (+0,5%) e Genova (+0,5%). In controtendenza, invece Venezia, tradizionalmente carissima, dove il capitolo turismo è addirittura sceso dello 0,5%. L'altra voce che ha contribuito al dato finale è quella dei trasporti, per l'aumento del prezzo del petrolio e il contemporaneo indebolimento dell'euro. Anche qui il capoluogo lombardo mette a segno un rialzo dello 0,7%. Ma in questo caso l'incremento più vistoso è quello di Torino, dove la voce trasporti è cresciuta dell'1,2%. «Assolti» invece i generi alimentari, ma i temuti aumenti potrebbero essere dietro l'angolo. Gli aumenti, infatti, sono più o meno nella norma stagionale. Segno meno, infine, per le comunicazioni: il capitolo è in discesa un pò dappertutto (a Milano -0,2%), soprattutto grazie al calo dei prezzi dei telefoni cellulari. Intanto per i prossimi mesi si attende la «stagnata» autunnale. Le note dolenti cominceranno coni l'apertura delle scuole. I cosiddetti corredi scolastici, cioè quaderni, astucci e diari, fanno prevedere aumenti del 10-15-20%. L'allarme arriva dalla Federconsumatori che segnala come alla spesa per quaderni e diari va aggiunta anche quella in libreria: la più consistente. Nonostante i limiti imposti dal ministero dell'Istruzione per i libri di testo si arriva a spendere soprattutto al primo anno di scuola superiore anche 400 euro. D. T.