Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Sinistre deluse, il premier non si dà in pasto ai girotondini

default_image

Già pronti manifestanti, volantini e striscioni. Messo in piedi un «comitato per l'accoglienza»

  • a
  • a
  • a

Comunque sabato, il giorno dopo, è previsto l'incontro pacificatore Italia-Germania in un vertice in Prefettura. Sembrano quindi spiazzati girotondini, disobbedienti vari ma sempre rigorosamente di sinistra, frequentatori e amici dei centri sociali, movimentisti dei forum, che si sono organizzati in mezzo Nord-Est per realizzare un gesto clamoroso che metta in difficoltà il premier di fronte al presidente Ue e a quello della Germania. E ora che il bersaglio non sembra più a disposizione dei contestatori, un coro variamente articolato di disapprovazione di una mancata partecipazione del premier si leva dagli esponenti di riferimento del girotondismo. Che in qualche modo a sinistra si sperasse di andare sulla linea Schulz e magari oltre Schulz, sembra confermarlo il «forte, prolungato, fragoroso applauso» che è chiesto quale segno di contestazione dal prof. Francesco Pardi, detto anche «Pancho» dagli assidui, considerato una delle teste pensanti del girotondismo. Che il pensiero del Pardi abbia come riferimento l'episodio Schulz, sembra di capirlo quando spiega: «I danni fatti all'immagine dell'Italia da Berlusconi, con il suo scomposto intervento, sono infinitamente più seri di qualunque, eventuale forma di contestazione che fosse decisa dai movimenti a Verona. Personalmente, ritengo che non sarebbe il caso di organizzarla, per il semplice motivo che sarebbe comunque sproporzionata "in piccolo" all'entità del danno provocato dal nostro capo del governo. In ogni caso, però, non avrei nulla da ridire: come sempre, tutto è affidato alla somma delle volontà dei singoli». Pardi conclude che «forse la contestazione migliore sarebbe quella di sorprenderlo con un forte, prolungato e fragoroso applauso...». Manifesti, volantinaggio, azioni non violente, striscioni e, per chi riuscirà a «intrufolarsi» nell'Arena, magari qualche fischio, sono comunque nell'armamentario del «comitato di benvenuto» per Silvio Berlusconi a Verona. È Sperandio, segretario regionale del Veneto per Prc, che aderisce all'iniziativa promossa dal Social forum, associazioni, movimenti, a spiegare la «serie di azioni non violente anche eclatanti» in cantiere, rimpiangendo, dice, che all'Arena non siano in cartellone «I Pagliacci». Oggi comunque i movimentisti dovrebbero riunirsi e decidere che fare. Sempre nel Prc, Tiziana Valpiana, deputato di Rifondazione di Verona, dice: «Se si spaventa per qualche fischio dimostra tutta la sua pochezza». Parlano anche i Verdi con Paolo Cento: «È sintomatico, un presidente del Consiglio che ritiene di aver operato bene ma che ha paura di andare a una manifestazione pubblica perchè teme i fischi: è il segno della sua debolezza», dichiara. Gianfranco Pagliarulo, senatore del Pdci, dal canto suo definisce «sconcertante l'idea della democrazia di Berlusconi. Io non so se vi sarà una contestazione, ma ove vi fosse farebbe parte delle regole della democrazia, l'abc per un presidente del Consiglio».

Dai blog