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Il Cavaliere all'opera Vuole recuperare Bossi

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E martedì, quando la Lega in Consiglio dei ministri si è messa di traverso per stoppare il decreto salva-calcio, il vaso della pazienza è letteralmente traboccato. Il premier, riferiscono i suoi, si è risentito per lo sgambetto orchestrato da Bossi (che ha affidato a Castelli il compito di accendere il semaforo rosso di fronte al provvedimento), ma anche per la dura presa di posizione di Calderoli che lo ha paragonato al Duce quando faceva vincere lo scudetto alla Roma. Un'insinuazione pesante che Bossi ha rilanciato ieri in un'intervista minacciando anche il voto contrario della Lega in Parlamento sul decreto salva-campionato. La Lega, inoltre, ha legato il destino del campionato a quello delle riforme che, per singolare coincidenza, hanno un iter temporale parallelo. Mentre An e Udc stanno alla finestra, sorridendo in cuor loro, il premier, riferisce chi lo ha contattato in queste ore, non intende prendere in considerazione l'ipotesi di vertici per ricompattare la maggioranza. Ha infatti fatto sapere che vuole condurre una partita a due con Bossi per tentare un «recupero forte». Il premier lavorerà a questo, e si è detto fiducioso sull'esito del tentativo. Bisogna agire avendo a cuore l'interesse della coalizione, non si può più andare avanti così, si sarebbe lamentato Berlusconi con i suoi, anche nella prospettiva di dover affrontare alla ripresa argomenti come Finanziaria, pensioni e riforme. Anche perché l'unica alternativa a questa maggioranza è il ricorso alle urne.

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