«Troppi personaggi strani visitano Igor in cella»
Chi li ha autorizzati, dal momento che Marini è in isolamento e sotto stretta sorveglianza?». La denuncia è di Luciano Randazzo, avvocato del promotore finanziario che ha parlato di presunte tangenti nell'affaire Telekom Serbia. Il legale ha presentato un esposto alla procura di Torino e, per conoscenza, anche alla Commissione Telekom Serbia. All'origine dell'esposto - riferisce Randazzo - vi è una serie di lettere inviategli da Marini dal carcere Le Vallette di Torino, dove è detenuto per associazione a delinquere finalizzata alla truffa internazionale. In particolare, in una lettera del 10 agosto scorso Marini scrive al suo legale di aver ricevuto la visita di un avvocato, del quale non fa il nome, ma si limita a definirlo un collega di Randazzo e del presidente della commissione Trantino, oltre che persona «garbata e schietta». Quest'avvocato avrebbe proposto a Marini di unirsi all'avvocato Randazzo per la sua difesa. «Temo - afferma Randazzo - che ci sia l'intenzione di gestire politicamente il caso Marini, anzichè lasciar lavorare l'autorità giudiziaria e la Commissione parlamentare d'inchiesta. Non vorrei - conclude il legale - che tutto ciò portasse a una delegittimazione della Commissione». Stamattina, nel carcere torinese, si terrà il faccia a faccia tra Marini e l'avvocato Fabrizio Paoletti, il civilista romano agli arresti domiciliari perchè accusato di aver preso parte alla truffa internazionale. «La posizione della sinistra è inaccettabile», dice intanto il portavoce di Forza Italia, Sandro Bondi. Il quale, intervenendo a Radio Radicale, ha duramente criticato la posizione dell'Ulivo nella commisione d'inchiesta sull'affare Telekom Serbia. Il centrosinistra infatti non ha partecipato all'interrogatorio, svoltosi la scorsa settimana, del faccendiere Igor Marini e ha minacciato di uscire dalla commissione. «Voglio ricordare - ha affermato Bondi - che la sinistra italiana e in particolare il Pci, poi il Pds e ora i Ds, hanno svolto attraverso le commissioni d'inchiesta parlamentari un vero e proprio processo politico e storico alle classi dirigenti del nostro Paese». «Quindi - ha continuato l'azzurro - non può venire dalla sinistra questa opposizione alle commissioni d'inchiesta e la decisione di ascoltare Prodi, Fassino e Dini deve essere presa nella massima autonomia dal presidente Trantino e dagli altri membri della commissione».