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Stefania Ariosto a giudizio per bancarotta

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Il teste Omega dei processi Imi-Sir e Sme reagisce così alla notizia, pubblicata ieri da La Provincia di Como, del suo rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta in relazione al fallimento da 366 mila euro di una società di cui era amministratrice unica: «Ho rinunciato ai riti alternativi per spiegare in aula, attraverso il contraddittorio, la mia correttezza e come questa vicenda sia il risultato di otto anni in cui, per esempio, ho partecipato a 2.500 udienze, senza poter in alcun modo coltivare la mia attività, i miei affari». Le vicende giudiziarie in cui è stata coinvolta, secondo Stefania Ariosto, le comportano una «pubblicità negativa» anche oggi. «L' ho fatto certo per ragioni superiori e più importanti - spiega - e sono contenta di aver contribuito al raggiungimento di una verità giudiziaria; tutto questo, però, mi ha impedito di intraprendere qualsiasi iniziativa economica». Da qui la richiesta, che farà al Tribunale, di una sorta di «rimessione in termini». «Mi restituiscano questi otto anni che mi sono stati sottratti, anche in relazione a questa società - ha spiegato Stefania Ariosto -; allora si potrà giudicare correttamente il mio operato».

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