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Pensioni, slitta l'incontro dei ministri I sindacati non hanno più pazienza

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Nel corso di una lunga telefonata hanno deciso che si rivedranno dopo il 28 agosto, e comunque non oltre la fine del mese, per l'affondo finale sulle pensioni. Niente provvedimenti d'urgenza su quelle di anzianità, hanno ribadito i due ministri. Ma i sindacati restano sul piede di guerra: o i due ministri e l'intero Governo scelgono la linea della ragionevolezza o Cgil, Cisl e Uil hanno già pronto lo sciopero generale deciso a suo tempo. Anche Confindustria, però, non demorde: il Governo deve avere il coraggio di sfidare la piazza, afferma il vicepresidente Guidi, perchè serve una riforma decisamente più incisiva. Il ministro del Welfare e quello dell'Economia si erano lasciati tre settimane fa fissando un ruolino di marcia ben preciso che ha come punto di arrivo l'approvazione della riforma entro l'anno. Ieri, dopo le polemiche all'interno della maggioranza, si sono risentiti per telefono. È stato Maroni a chiamare, per fare a Tremonti gli auguri di buon compleanno (ne ha compiuti 56). Si è trattato di un colloquio «lungo e molto cordiale» - è stato riferito - che, al di là dei convenevoli, è servito per fare il punto in vista della ripresa del lavoro comune. La data per il nuovo incontro non è stata ancora fissata, ma i due ministri avrebbero convenuto di vedersi dopo il 28 agosto. Comunque, non oltre la fine del mese, visto che la proposta che metteranno in piedi dovrà poi passare al vaglio del vertice di maggioranza che si terrà all'inizio del prossimo mese. La data giusta dovrebbe essere quella del 30 o del 31 agosto. Se Maroni, infatti, il 28 sarà a Rimini per il suo primo impegno pubblico dopo le ferie al meeting di Cl, il 29 quasi certamente volerà a Montecarlo per una delle sue passioni, il Milan: l'appuntamento è quello della Supercoppa europea; e in tribuna non dovrebbe mancare il premier Silvio Berlusconi. Nel corso della telefonata Maroni e Tremonti avrebbero quindi ribadito la linea sulla quale intendono muoversi: tutte le misure decise andranno a finire nella delega previdenziale attraverso un emendamento, senza ricorrere a provvedimenti d'urgenza sulle pensioni di anzianità per fare cassa. La proposta Maroni-Tremonti sarà quindi oggetto della verifica di maggioranza che si terrà ai primi di settembre. Subito dopo sarà ripreso il confronto con le parti sociali, con l'obiettivo di presentare l'emendamento del Governo alla delega (all'esame del Senato) entro settembre. Ma sul tavolo, a fine agosto, i due ministri troveranno un vasto ventaglio di ipotesi, preparato dai tecnici di Welfare e Tesoro. Si tratta di una tastiera molto ampia di interventi, con accanto i relativi risparmi, che prende in considerazione tutti gli scenari possibili: da quello di una riforma «soft» (contributo di solidarietà sulle pensioni d'oro, stretta sulle invalidità) a quello di misure più strutturali (senza escludere un nuovo giro di vite sulle pensioni di anzianità dei dipendenti pubblici e di quelli privati).

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