LAMPEDUSA — Scoppia la guerra a Lampedusa sulla costruzione del nuovo centro di accoglienza per gli immigrati clandestini.
Il comitato, denominato «Pro Lampedusa», ha inviato un telegramma al Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, in cui ribadisce il proprio no alla realizzazione del nuovo centro che dovrebbe ospitare tra i 4-500 clandestini. «Abbiamo avuto i Borboni prima, i Savoiardi poi e da ultimo i soggiornanti mafiosi - scrivono nel telegramma - adesso diciamo no al moderno confino per accogliere gli extracomunitari che arrivano sulla nostra isola». I lampedusano si dicono preoccupati perchè pensano che con il nuovo centro gli extracomunitari possano essere «confinati» sull'isola a tempo indeterminato. Immediata la replica del sindaco, Siragusa: «È l'ennesima strumentalizzazione», si difende. «Fino a poco tempo fa - spiega all'ADNKRONOS - tutti eravamo d'accordo sull'opportunità di spostare il centro in un altro posto». «Abbiamo ritenuto opportuno spostare il centro di accoglienza, - prosegue il sindaco di Lampedusa - per una questione di immagine di sicurezza, ma anche per permettere una sistemazione logistica più accettabile per gli immigrati. Adesso, all'improvviso, viene fuori che nessuno vuole più il centro. È una presa di posizione strumentale perchè si vuole montare una protesta sfruttando la disinformazione». E sottolinea che «quello che costruiremo non sarà un centro di permanenza, ma un centro di primo soccorso e di smistamento». I rappresentanti del comitato ricordano anche che «il progetto della costruzione del centro era già stato bocciato dal consiglio comunale nella seduta dello scorso 28 luglio». Ma nonostante il parere contrario, il prefetto di Agrigento ha firmato ugualmente «l'occupazione d'urgenza dei luoghi in cui dovrebbe sorgere il centro», ordinando l'esproprio di circa 4.000 metri quadri di terreno a Lampedusa. Ma il sindaco delle Isole Pelage, Bruno Siragusa, respinge le accuse. «Evidentemente - dice - questi signori che adesso hanno scritto al capo dello Stato, non hanno mai visto il centro di accoglienza e questo li ha conviti a firmare una petizione. Tutto ciò non ha senso». E ribadisce che «tra breve inizieranno i lavori per realizzare il centro di accoglienza». «I lavori - aggiunge - dovevano iniziare nelle scorse settimane, ma ci sono stati degli intoppi burocratici che lo hanno impedito. Adesso la situazione è sotto controllo e il nuovo centro dovrebbe essere realizzato al più presto». Ma i firmatari del telegramma ribadiscono il loro no per via «delle eventuali e svariate conseguenze che ne possono derivare». «Non ce l'abbiamo con gli immigrati - sostengono - ma l'immagine turistica di Lampedusa è già stata fortemente compromessa, non possiamo continuare a rischiare».