«Senza accordi interni non si vincono le sfide»
Agli alleati della Casa delle Libertà Silvio Berlusconi continua a rivolgere appelli ed inviti ad una maggiore coesione ed a «mantenere i loro impegni sul programma», che dovranno essere tradotti in fatti concreti a settembre quando riprenderanno i lavori parlamentari. In questi giorni di agosto per il leader del Centrodestra sono state pronunciate troppe parole in libertà. «Elezioni anticipate il prossimo anno? Tutte fantasie», ha tagliato corto. A parlarne sono stati sia Umberto Bossi che il ministro Alemanno, ma Berlusconi non ha fatto i loro nomi, limitandosi a dire che sono «tutte fantasie» perchè «abbiamo ancora molte cose da fare. Noi siamo al governo per cambiare l'Italia e c'è ancora molto da fare». Ma c'è un «problema», ha ammesso il presidente del consiglio: la conflittualità interna alla maggioranza. Alla fine, è la sua previsione, più di queste polemiche e di questo «teatrino» conteranno «le cose fatte» e quelle che saranno realizzate in futuro. Perciò, è il pressante invito di Berlusconi, «occorre prima di tutto che gli alleati mantengano i loro impegni sul programma». Al lavoro quindi in autunno per prepararsi a quello che Berlusconi definisce «l'anno della svolta, il 2004». I nodi da risolvere sono diversi, soprattutto le riforme e la legge finanziaria che potranno essere approvate soltanto se la coalizione ritroverà la «coesione perduta». In più di un'occasione il premier ha espresso con gli alleati la sua preoccupazione per i sondaggi che danno la Cdl in calo. Bisogna smetterla con le risse, ha detto al ministro Giovanardi affinchè lo riferisse agli alleati, altrimenti si rischia di fare «la fine dell'Ulivo». A settembre, quindi, la maggioranza deve presentarsi più unita perchè l'attende un banco di prova molto importante: l'esame della finanziaria che comporta sempre rischi e pericoli per il governo. All'inizio del prossimo mese ci sarà un vertice dei leader della maggioranza per definire il calendario degli impegni. Al primo posto le riforme, la devolution, la giustizia, le grandi opere, l'occupazione, la riforma fiscale e le pensioni. L'invito di Berlusconi è stato accolto dai partiti della maggioranza. È interesse di tutti gli alleati, ha rilanciato il portavoce di FI Bondi, centrare gli obiettivi del programma elettorale. Il neo coordinatore di An La Russa ha intanto già convocato a Roma per oggi i coordinatori regionali del partito per un esame della situazione. In An c'è chi chiede anche una iniziativa concreta per «frenare» Bossi. Per l'Ulivo sono inutili tutti gli sforzi che Berlusconi chiede di fare agli alleati. Il bilancio di questa prima parte della legislatura, ha sostenuto il coordinatore della Margherita Dario Franceschini, è «deficitario» per il governo che «non ha più la capacità e la forza di fare interventi strutturali in economia». Clemente Mastella fa una previsione nera per la Cdl: i contrasti interni alla maggioranza, ha affermato, sono destinati ad aumentare in autunno, ci saranno «piccoli terremoti» ed il «vero grande terremoto» lo avremo dopo le elezioni europee quando i singoli partiti della Cdl avranno modo di «pesare la loro reale forza». Mastella «resterà deluso», è la replica del ministro Carlo Giovanardi, come accadde nella scorsa legislatura quando «passò dalla parte sbagliata» convinto che il Polo fosse finito.