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INTROVABILI I DUE DETENUTI FUGGITI DAL CARCERE DI FERMO

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Evasioni raddoppiate ad agosto

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Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha reso noto che uno è l'albanese Skerdilajd Pashaj, di 25 anni, il quale deve scontare una pena fino al 2009 per reati legati al traffico di stupefacenti e risulta estradando in Albania per una pendenza di omicidio volontario. L'altro evaso è kosovaro, si chiama Ruzdi Beciri, di 23 anni, e ha sulle spalle una condanna fino al 2011 per associazione per delinquere, concorso in rapina, sequestro di persona e furto aggravato continuato. Le fughe dal carcere, sia quelle tentate sia quelle portate a termine, tuttavia, ad agosto 2003 sono più che raddoppiate rispetto allo stesso mese dello scorso anno: da una decina del 2002 alle 22 di quest'anno. Almeno è quanto denuncia Leo Beneduci, segretario generale del sindacato della polizia penitenziaria Osapp. L'episodio di Fermo - afferma il sindacalista - «ribadisce l'esigenza che sull'attuale crisi del sistema penitenziario venga impostata una severa e conclusiva riflessione sia da parte del ministro Castelli sia del Capo del Dap Tinebra. Anche l'evasione di Ferragosto, infatti, avvenuta in un settore dell'istituto in cui erano state rilevate e segnalate da oltre un anno, a quanto si è appreso, carenze infrastrutturali tali da far ritenere possibili tentativi di evasione, dimostrerebbe che meccanismi di raccordo e di controllo periferici hanno smesso di funzionare». «Le evasioni di detenuti dalle carceri italiane e i diversi tentativi di fuga sventati che si sono registrate in queste ultime settimane sono un fenomeno estremamente preoccupante e sono l'indice di una necessaria ed urgente revisione del sistema carcerario in Italia» afferma invece Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziari (Sappe).

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