La grazia a Sofri divide la Casa delle Libertà

Il coordinatore di An, Ignazio La Russa, non crede «che Pannella, con il suo digiuno, possa imporre una decisione al capo dello Stato sulla grazia a Sofri». Ribadisce inoltre le perplessità di An sulla grazia ad Adriano Sofri. «Non credo che tocca a noi dire sì o no alla grazia. Spetta alla famiglia Calabresi pronunciarsi». Al contrario, Adolfo Urso conferma il suo sì alla grazia. «Credo - spiega - che come non vi sia alcun dubbio dal punto di vista giuridico sulla colpevolezza dell'imputato, non vi è alcun dubbio sul ravvedimento dell'imputato». Sul tema interviene anche la diessina Franca Chiaromonte: «Ha ragione Pannella quando dice che ci vuole un sì o un no, una decisione da parte di chi ha il potere di decidere» afferma. A Giuseppe di Federico, membro del Csm, sulla vicenda di Adriano Sofri «sembra che Pannella abbia centrato il problema molto più di altri, che si dividono tra chi vuole e chi non vuole la grazia». «Si tratta - aggiunge - di decidere cosa fare di personaggi come Sofri, quando hanno avuto un'evoluzione come la sua». «Chieda la grazia» è la risposta del direttore del Tg 4 Emilio Fede ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sulla vicenda in occasione dell'incontro avuto con i detenuti a Massa. «La richiesta di grazia - dice Fede - può essere intesa come assunzione di responsabilità; il fatto che Sofri non ne abbia fatto richiesta sottolinea la sua consapevolezza di innocenza, ma impedisce il rispetto dell'iter per la concessione del provvedimento».