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È PRONTA a partire la seconda fase del processo di E-government, con una dotazione di risorse statali ...

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A disposizione del ministro, finanziamenti statali per 209,5 milioni di euro, cui si aggiungeranno le risorse degli Enti locali ed i fondi comunitari. Per la prima volta, osserva il ministro, «Governo, Regioni, Province, Comuni e Comunità Montane sono in grande sintonia e hanno una visione condivisa dell'e-Government». Lo Stato, «la più grande 'aziendà italiana di servizi, ha deciso di riorganizzarsi profondamente spostando la maggior parte dei suoi processi decisionali e gestionali dal centro al territorio». E da questa riforma «possono derivare grandi benefici in termini di efficienza e di economicità solo se la riorganizzazione coincide con una radicale innovazione delle tecnologie di processo, di servizio e di gestione», avverte Stanca, anticipando la filosofia che impronterà questa nuova fase, appena definita ad un tavolo congiunto dai rappresentanti del Governo e delle Amministrazioni locali e che decollerà nel prossimo autunno. Sono previste 7 linee d'azione: sviluppo dei servizi infrastrutturali locali (56 milioni); diffusione territoriale dei servizi per cittadini e imprese (71 milioni); espansione territoriale e completamento dei servizi per lavoro e sanità (10 milioni); inclusione dei piccoli comuni, con meno di 5 mila abitanti, nell'attuazione dell'e-Government (29 milioni); avviamento di progetti per lo sviluppo della cittadinanza digitale, l'e-Democracy (10 milioni); promozione dell'utilizzo dei nuovi servizi presso cittadini e imprese (4 milioni di); formazione e assistenza per gli enti locali (14,5 milioni); 15 milioni di euro ancora da destinare.

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