Spesa sanitaria alle stelle, monito alle Regioni
I paletti di Vegas: «Il governo non farà tagli, ma nemmeno interverrà per appianare i debiti»
Con una prospettiva così preoccupante Vegas mette in guardia le Regioni: «Il governo non farà tagli, ma nemmeno interverrà per ripianare i debiti. Servono da parte delle Regioni interventi strutturali per risparmiare almeno il 5% della spesa». Vegas coglie l'occasione per annunciare che per la spesa farmaceutica sarà introdotto un meccanismo per il rientro da eventuali sforamenti (una specie di «price cup» al rovescio), mentre la «Carta sanitaria» dovrà essere adottata da tutte le Regioni e utilizzata anche in funzione antitruffa. Nell'andamento della spesa sanitaria il Sud ha creato i maggiori problemi. «C'è chi non ha soldi e continua a spendere più di quanto potrebbe - dichiara Vegas -. L'accordo del 2001 funzionicchia, la situazione non desta particolari preoccupazioni». «Alcune Regioni come la Puglia hanno razionalizzato la rete ospedaliera, altre invece sono rimaste con vecchie mentalità e credono che alla fine tocchi sempre intervenire allo Stato - aggiunge -. Invece deve essere chiaro che non è pensabile che lo Stato possa riservare altre risorse oltre a quelle previste dall'accordo del 2001. La spesa pubblica diretta per la sanità è al 5,9% del Pil, una percentuale di tutto rispetto». Da qui la necessità per le Regioni, secondo Vegas, di intensificare gli interventi di riduzione degli sprechi: «Occorre - spiega - razionalizzare la rete ospedaliera. In troppi casi vi è una disponibilità di posti sottoutilizzata. Bisogna quindi procedere ad accorpare strutture e chiudere quelle meno efficienti». Per Vegas dopo la fase sperimentale già avviata in alcune Regioni occorre far partire la "Carta sanitaria", con la quale sarà possibile, attraverso il codice fiscale, incrociare i dati dell'assistito in relazione alle prestazioni ottenute con i dati del medico che le ha prescritte. Sarà possibile fare ricerche sul tipo di medicina e la marca prescritta per verificare eventuali anomalie. L'obiettivo, per Vegas, deve essere quello di risparmiare circa due miliardi. «Ogni impresa - afferma - può sopravvivere razionalizzando il 5% della propria spesa. Per la sanità il risparmio sarebbe di oltre due miliardi, ma esperti del settore ritengono che i risparmi possano anche raddoppiare». Per quanto riguarda la spesa farmaceutica, Vegas annuncia il meccanismo di rientro dagli sforamenti: una sorta di «price cap» al rovescio. Le spese in eccesso rispetto ai tetti prefissati dovrebbero essere recuperate abbassando i prezzi dei farmaci in funzione delle quantità per rientrare nei tetti previsti.