«Settore prioritario della politica economica»
Per il governatore del Lazio, Francesco Storace, la sanità «deve diventare una priorità della politica economica e sociale» del governo. Le Regioni «stanno facendo la loro parte nel contenere la spesa, perciò se necessario l'accordo del 2001 va rifinanziato». «Non credo - continua Storace - che si possa tacciare le Regioni di irresponsabilità. Ormai nessuno scialacqua più. Se i dati di Vegas sono esatti e non ho motivo di dubitarne, tocca al governo fare delle scelte importanti: la sanità deve diventare un aspetto centarle nella politica del governo». Per il governatore del Lazio «razionalizzare e risparmiare va bene, ma bisogna anche porsi il problema di risolvere i problemi di malasanità, le liste d'attesa». Storace sottolinea il positivo lavoro svolto dalla Regione sul versante dei conti: «Abbiamo ereditato un deficit di 2.000 miliardi di vecchie lire e pensiamo di raggiungere il pareggio a fine legislatura. Quest'anno dovremmo chiudere con un disavanzo di 195 milioni di euro. Si è trattato di uno sforzo imponente». Per il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, sul piano della gestione e razionalizzazione delle spese sanitarie il sottosegretario al ministero dell'Economia, Giuseppe Vegas, «ha ragione». «Nella gestione dobbiamo essere oculati e spendere il meno possibilie, e questo è dovere e compito nostro, però alla dotazione che a monte ci è mancata deve rimediare lo Stato» sostiene. Quindi assicura che le Regioni si stanno impegnando al massimo per ridurre le spese sanitarie, ma chiede anche più risorse. Bisogna fare un distinguo: «Ci sono delle deficienze nell'organismo sanitario che non sono "di gestione", ma pesanti eredità negative che ci trasciniamo da decenni» e che hanno portato a delle grandi differenze tra Regioni come, ad esempio, la Calabria e la Lombardia. «È colpa - precisa - degli scarsi investimenti del passato». Per la Regione Abruzzo la riduzione della spesa sanitaria è uno degli obiettivi da raggiungere entro l'anno. «Abbiamo fissato - dice il governatore Giovanni Pace - un tetto di spesa per i settori più critici, come quello della riabilitazione. Sono stati inoltre bloccati gli accreditamenti e le autorizzazioni per le nuove strutture sanitarie private». «Un abbattimento della spesa farmaceutica - continua - si avrà a seguito della disposizione che impone, per i pazienti dimessi dagli ospedali, la somministrazione dei farmaci, notoriamente fra i più costosi, direttamente dai nosocomi. Altro fattore di risparmio sarà la ristrutturazione della rete ospedaliera: le piccole strutture non chiuderanno, ma saranno trasformate».