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«Hanno troppa paura che cresciamo»

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Questo è chiaro. Tanto a destra quanto a sinistra». Clemente Mastella, presidente dell'Udeur, è convinto che quello che sta avvenendo nelle Regioni è soltanto un'avvisaglia di quel che succederà a livello nazionale. Presidente, in Sardegna è crisi per il centro, in Abruzzo i centristi sono in rivolta, anche in Calabria... «Sì, conosco le situazioni. Ma si tratta di casi diversi. In Sardegna per esempio il centro non trova una sponda a sinistra, ed è un fatto grave. Mentre in Abruzzo è il classico caso in cui le varie anime dell'Udc non si sono integrate: una prevale del tutto e l'altra si ribella». Insomma, sono solo casi locali? «Sono casi locali ma si tratta di fattispecie che possono essere nazionali. Per esempio in Sardegna si vuole mettere al bando il centro. Gli amici dell'Udr vengono respinti dalla sinistra. Anche a Roma in parte è così». A cosa sta pensando in particolare? «Penso che anche nella Cdl è lo stesso. Ha letto le parole di Bondi e Berlusconi? Dicono che il loro partito, Forza Italia, ha il 30% e quindi chi ha un decimo dei voti deve restare in silenzio. Questo è un ragionamento aritmetico, non politico». Ma sia nel centrodestra che nel centrosinistra c'è chi propone di fare liste uniche per le Europee. È un tentativo per disinnescare il centro? «Guardi, ogni volta che il centro cerca di allargarsi, di crescere sia in uno schieramento che nell'altro le reazioni sono le stesse». E cioè? «Fastidio, per non dire preoccupazione, timore, forse anche paura». Ma la proposta della lista unica proviene da due leader centristi, Prodi e Berlusconi... «Certo, perché l'Udeur da un lato e l'Udc dall'altro tolgono voti direttamente a Margherita e Forza Italia. È chiaro quindi che cercano di intervenire subito prima che sia troppo tardi». Forse, per Berlusconi, è la paura che siano tentativi per far cadere il suo governo? «Non credo. In questo senso Berlusconi teme molto di più la Lega che l'Udc». E perché? «Perché fu la Lega a farlo cedere nel '94. Il premier pensa che quella dell'Udc è una scelta ideologica, mentre ritiene che la Lega è molto più disinvolta. Può dargli del piduista e poi farci un governo, urla "Comunisti" e poi con quegli stessi si allea. Insomma, il suo è un timore costante del tatticismo della Lega. Anzi, del tatticismo bossiano». F. D. O.

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