Giustizia, in autunno l'Ulivo farà la «guerra atomica»

È questa, ha precisato sabato Berlusconi, la commissione parlamentare a cui si riferiva Bondi. La proposta, che ha già ottenuto il sì delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera ed a settembre passerà all'esame dell'aula, ha lo scopo di verificare se nelle indagini sugli episodi di corruzione e di finanziamento illecito dei partiti avvenuti prima del 1992, la magistratura sia stata imparziale ed abbia indagato su tutti i partiti. Oppure se vi siano state «incompletezze, lacune ed omissioni». Il riferimento è chiaro e riguarda l'ex Pci che nell'inchiesta su Tangentopoli è stato toccato solo marginalmente. Come mai, si chiede, il ministro Carlo Giovanardi, sono stati «azzerati insieme al loro partito» soltanto Craxi, Andreotti e Forlani e non i vertici del Pci? La commissione parlamentare dovrà anche accertare se alcuni magistrati siano stati collegati a forze politiche ed abbiano voluto perseguire obiettivi politici. E se in qualche procedimento a carico di parlamentari ci sia stato un preciso intento persecutorio. La proposta di legge non avrà vita facile, come appare chiaro dalle polemiche divampate in questi giorni. L'opposizione è decisa dare battaglia contro quella che definisce una «commissione anti-giudici». Non scateneremo una battaglia, ha avvertito il diessino Francesco Bonito, ma una «guerra atomica». Anche perchè c'è il sospetto, secondo il senatore diessino Guido Calvi, che la commissione d' indagine avrebbe lo scopo, tra l'altro, di acquisire il famoso fascicolo 9520 riguardante Cesare Previti e secretato dai pm di Milano. Questa ipotesi è stata confermata da Michele Saponara di Forza Italia che non vi vede nulla di scandaloso. Potremmo acquisire il fascicolo, ha spiegato, perchè per noi a Milano c'è stato un uso politico della giustizia. Ma nella maggioranza non c'è accordo. Mentre i leghisti sono in sintonia con Forza Italia (Roberto Calderoni ha invitato ieri ad «andare avanti alla svelta») l'Udc, pur favorevole ad un' indagine parlamentare su Tangentopoli, vuole impedire che questa inchiesta si trasformi in un processo ai magistrati. Perciò ha presentato un emendamento per evitare che la commissione possa richiedere atti secretati durante i processi in corso. A frenare è anche An. Per il ministro per gli italiani nel mondo, Mirko Tremaglia, «bisogna stare molto attenti» all'idea di istituire una commissione d'inchiesta su Tangentopoli perchè un'ispezione ministeriale c'è già stata. Se ci sono state responsabilità di qualche magistrato, è il parere di Tremaglia, ad occuparsene devono essere gli «organi costituzionalmente preposti», ossia il Csm. Forza Italia è comunque decisa ad andare avanti. Ma oltre alla commissione, secondo il ministro Enrico La Loggia, bisogna anche varare una riforma del sistema giudiziario. L'Ulivo è deciso a non partecipare ai lavori di una commissione che, come ha affermato Pierluigi Castagnetti, è «incostituzionale» se si prefigge gli obiettivi indicati dal portavoce di Forza Italia Sandro Bondi, che non riguardano solo Tangentopoli ma l'operato dei magistrati ed i processi in corso. Per il verde Paolo Cento L'Ulivo dovrebbe uscire da tutte le commissioni d'inchiesta parlamentare. Al centro delle polemiche è anche la commissione che indaga sull'affare Telekom-Serbia. Il diessino Luigi Bersani si è detto convinto che l'attacco sferrato contro Romani Prodi si rivelerà «un boomerang» per la Cdl. Anche i magistrati sono sul piede di guerra. Il presidente dell'Anm Carlo Fucci respinge «con sempre più sdegno» l'ipotesi di una indagine sui giudici che avrebbe un chiaro scopo «intimidatorio».