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«Soltanto ora l'opposizione scopre lo scandalo dei processi pubblici»

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Scandaloso è chi non trova niente da eccepire sul fatto che da un decennio e ininterrottamente la vita istituzionale del Paese sia scandita dal tamburo delle inchieste, degli avvisi di garanzia e dei processi. Il tutto assume inevitabilmente la forma della giustizia politica che, così stando le cose da un pezzo, non è un'invenzione di Berlusconi come non lo è stata di Craxi». È la posizione di «Critica sociale». «La politica ha forse lasciato una delega in bianco alla magistratura per dirimere le sue controversie? - si legge ancora - Oppure la magistratura è un Ogm essendosi trasformata in una corporazione con le conseguenti aspettative (del tutto illegittime) di rafforzamento del proprio status? Cosa sta succedendo da dieci anni a questa parte? Chiarire questo punto con una commissione parlamentare significa dedicare alla fine della prima repubblica e alle sue conseguenze l'attenzione che il Parlamento dovrebbe avere per l'evento più rilevante della storia democratica dopo il 25 aprile». Ma, conclude la nota, «resistenze ci sono perché con la commissione d'inchiesta su Mani Pulite la seconda repubblica si avvia sul viale del tramonto, lasciando libero il passo ad una "terzà repubblica", finalmente liberaldemocratica. E c'è chi questo a Berlusconi non lo perdona».

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