Pubblico impiego, contratti chiusi a settembre
Mazzella: «Il tema delle pensioni sarà affrontato dal Consiglio dei ministri»
I dipendenti pubblici di enti locali, sanità, presidenza del Consiglio, agenzie fiscali e vigili del fuoco (in tutto circa un milione e mezzo di lavoratori) dovranno aspettare ancora circa un mese per poter vedere finalmente lievitare la propria busta paga con gli aumenti previsti per il biennio 2002-2003. Secondo il ministro della Funzione pubblica, Luigi Mazzella, per i rinnovi non si andrà infatti oltre settembre. «Penso che riusciremo a chiudere entro il mese prossimo - afferma -. Ho sempre nutrito questa fiducia, perseguendo l'obiettivo con tenacia e con un impegno quasi caparbio. A settembre mi auguro proprio che questa previsione si possa diventare realtà». Le «osservazioni» sollevate in questi ultimi giorni dai sindacati «rientrano nella normale e fisiologica dialettica negoziale», rassicura il ministro. Iniziando ad esaminare all'Aran le direttive del Consiglio dei ministri per i rinnovi, ricorda il ministro, le organizzazioni sindacali hanno infatti mosso qualche appunto sui sistemi di «progressione professionale» per i dipendenti della presidenza del consiglio, e soprattutto sulla creazione di un'area apposita che inquadrerebbe in modo del tutto nuovo i lavoratori in possesso di una laurea. Tuttavia, ricorda Mazzella, gli stessi sindacati si sono detti più ottimisti di fronte alla direttiva per il comparto sanità (che, sottolinea ancora il ministro, coinvolge 650 mila dipendenti). «Mi sembra che le stesse organizzazioni manifestino un'adesione e un'ampia disponibilità a concludere i negoziati entro il mese di settembre. In questo senso - precisa - l'Aran ha calendarizzato i prossimi incontri per l'inizio del mese». Il ministro garantisce che per il prossimo biennio 2004-2005 i lavoratori non dovranno aspettare quanto hanno atteso finora visto che, come lamentano i sindacati, dalla scadenza dello scorso contratto sono trascorsi 19 mesi. «Mi auguro che non aspettino altrettanto per la nuova piattaforma, anche perchè questa volta - conclude Mazzella - sono chiamato direttamente in causa fin dall'inizio». Riguardo alla questione pensioni, al centro di un tira e molla all'interno del governo che ha avuto il suo culmine in queste settimane, Mazzella afferma che esistono «problemi troppo delicati perché ogni singolo ministro possa esprimere la sua particolare opinione». Il ministro, già intervenuto in difesa della previdenza dei dipendenti pubblici, che la Lega vorrebbe equiparare da subito a quella dei privati, invita i suoi colleghi a discutere del problema «in sede collegiale», evitando di creare confusione con punti di vista solo «individuali». «Non voglio cadere nell'errore che rimprovero agli altri, cioè di parlare di cose prima che se ne parli in Consiglio dei ministri. - afferma -. Si tratta di problemi troppo delicati perchè ogni singolo ministro possa esprimere la sua opinione. Il discorso vero dovrà essere affrontato in sede collegiale dove verranno raffrontate posizioni diverse, ma in uno spirito di valutazione complessiva e collettiva, non individuale». Per quanto riguarda la riforma delle Authority, tornerà all'attenzione del governo subito dopo le ferie estive, in un apposito Consiglio dei ministri che sarà convocato a settembre. In quella sede, rivela il ministro della Funzione Pubblica, si dovrà infatti decidere se limitare la revisione alla sola organizzazione delle Autorità o se allargarla anche alle loro competenze.