Giustizia, Berlusconi rilancia la commissione «La proposta è stata già presentata e votata». Replica dell'Anm: «Non siamo politicizzati»
Il premier, a Istanbul per partecipare come testimone di nozze al matrimonio del figlio del premier turco Erdogan, ha schivato tutte le domande «scomode» dei cronisti sulle polemiche di casa nostra (dal caso Telekom ai sondaggi poco lusinghieri per la maggioranza), ma ha voluto dire la sua sul polverone sollevato dalla proposta di Bondi sulla commissione d'inchiesta. La commissione, secondo quello che aveva indicato Bondi, dovrebbe indagare sull'esistenza o meno nel nostro Paese di una parte della magistratura che agirebbe come una «associazione a delinquere per fini eversivi». Il portavoce azzurro aveva poi precisato che si tratta di un disegno di legge (che istituisce appunto la commissione) già all'esame del Parlamento, e che ha già avuto il via libera della commissione Affari Costituzionali della Camera. Il premier ha quindi voluto cogliere l'occasione per sottolineare, appunto, come non si tratti di una «novità», addossando parte della responsabilità della polemica alla stampa ma gran parte agli alleati che ai suoi occhi hanno fatto un voltafaccia inspiegabile. «Sulla commissione posso solo dire che non è una novità, la stampa fa di tutto una novità, ma che ci sia stato un uso politico della giustizia credo che sia il Parlamento a dover valutare». Ma il disegno di legge istitutivo della commissione «era già stato presentato e votato». Come si diceva, un «colpo» esplicito al cerchio (la stampa che amplia a dismisura non notizie) e uno, implicito, alla botte (gli alleati, in particolare An e Udc, non certo la Lega che da subito ha condiviso appieno la proposta). E non è sfuggito il riferimento critico sempre di alcuni alleati quando Berlusconi ha sottolineato che mentre c'è chi si agita molto nella coalizione, lui continua «a lavorare al di là o al di sotto delle polemiche». «Mi sto occupando in questo momento di rendere l'Italia un Paese più moderno attraverso una riforma costituzionale che è contenuta nel nostro programma presentato agli elettori» ha sottolineato ancora il presidente del Consiglio. Poco dopo le dichiarazioni del premier è giunta la replica dell'Associazione nazionale magistrati. «I magistrati non fanno un uso politico della giustizia» e la Commissione proposta da Bondi è «diversa e più pericolosa di quella su Tangentopoli, di cui parla Berlusconi, perchè ha un obiettivo precofenzionato e finalità intimidatorie» è stata la reazione dell'Anm, che ha ribadito il «no» alla commissione di inchiesta sulla magistratura.