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Digitale, firmato accordo fra Rai e ministero

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L'accordo fissa le modalità tecniche e finanziarie per favorire la realizzazione del digitale terrestre e stabilisce che entro il 31 dicembre 2003 il servizio dovrà avere una copertura territoriale pari al 50% della popolazione. L'accordo prevede una tabella di marcia con tempi molto ristretti, che stabilisce appuntamenti, modi e priorità per avviare il passaggio della Rai al digitale terrestre e che già entro l'ottobre del 2003 prevede il reperimento delle prime risorse e strutture. Nascerà anche una task-force tecnica che realizzerà un censimento dei rami d'azienda disponibili per l'acquisto delle frequenze necessarie. Si tratta di una sorta di road map che riguarda anche l'individuazione degli spazi e l'acquisizione delle frequenze e fissa le modalità tecniche e finanziarie per favorire la realizzazione del digitale terrestre e stabilisce che entro il 31 dicembre 2003 il servizio dovrà avere una copertura territoriale pari al 50% della popolazione. L'accordo sul digitale terrestre prevede anche una task force Rai-ministero, per un vero e proprio censimento tecnico delle frequenze disponibili che la Rai potrebbe acquistare per realizzare poi il digitale terrestre. Tra i contenuti dell'accordo anche il rafforzamento del servizio per gli italiani all'estero mediante il potenziamento delle tecniche trasmissive; il recupero delle risorse frequenziali, con la Rai che si impegna a recuperare attraverso l'ottimizzazione delle frequenze spazi da destinare al digitale; l'eliminazione progressiva delle trasmissioni satellitare analogiche verso il digitale terrestre; l'ottimizzazione della banda Vhf. Un accordo che rende operativa la normativa vigente, ovvero la legge 249 del '97 che introduceva un primo passaggio verso il digitale, il Contratto di servizio e la legge 66 del 2001 che indica il 31 dicembre 2006 come data dello switch off. Per il direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, la nuova sfida della tv digitale terrestre (Dtt) può essere vinta dal servizio pubblico. «La presenza sul territorio di tanti nuovi canali - dice Cattaneo - favorirà un aumento del pluralismo informativo a prezzi contenuti e permetterà di superare quella limitazione delle frequenze che per effetto delle precedenti leggi imponeva la trasformazione di Raitre in un rete senza pubblicità, con una perdita quantificata Cel cda presieduto da Zaccaria in più di 150 milioni di euro». Per il sottosegretario alle Comunicazioni, Giancarlo Innocenzi, «l'accordo rappresenta un ulteriore tassello per lo sviluppo e, di conseguenza, la diffusione, del digitale terrestre». «Non possiamo che essere soddisfatti - continua Innocenzi - dell'alacrità con cui l'azienda procede sulla strada della modernizzazione».

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