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di FABRIZIO DELL'OREFICE FORZA Italia insiste.

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Ma rilancia. Deciso, com'è, a dimostrare che il partito di Berlusconi non è più disponibile a fare sempre marcia indietro per la coalizione. E vuole far pesare tutti i suoi numeri. Così Bondi avverte gli alleati e annuncia che sulla commissione di inchiesta sulla magistratura eversiva, Forza Italia è pronta ad andare avanti da sola. E attacca l'Udc: «Certi alleati devono imparare ad avere maggiore rispetto. Forza Italia è un partito al 30% e non ha nessuna intenzione di tollerare i veti e gli ultimatum di chi ha la decima parte dei nostri voti». Tra le fila dei centristi scende il gelo. Si evitano repliche dirette nello spirito dell'appello lanciato dal segretario Follini di scongiurare polemiche con gli altri della Cdl. Il ministro Carlo Giovanardi si limita a dire che la proposta degli azzurri è «errata». Per il senatore Maurizio Eufemi «il caldo fa male a Bondi». Anche An frena. «Da Forza Italia - dice il portavoce Mario Landolfi - ci aspettiamo un colpo d'ala, e non un colpo d'afa». E il deputato Landi di Chiavenna aggiunge: «Ogni forma di delegittimazione verso le istituzioni dello Stato, mina le fondamenta della democrazia». Se destra e centristi mettono le mani avanti, la Lega è entusiasta. Spiega il braccio destro di Bossi, Calderoli: «Più vedo le reazioni a questa vicenda, e più mi trovo d'accordo con Bondi», L'opposizione è sempre più schierata sulla linea dei magistrati. Il centrosinistra infatti spara a zero sulla proposta di Bondi. Per il senatore diessino Guido Calvi, si tratta di una iniziativa «folle e devastante». «È autenticamente eversiva - sostiene - e in completa contraddizione con il dettato costituzionale e con il principio della separazione dei poteri». Anche per Marco Rizzo, capogruppo dei Comunisti Italiani, la proposta di Forza Italia «è del tutto fuori dalla Costituzione» in quanto punta a manomettere l'autonomia della magistratura: «È come se Gambadilegno arrestasse Topolino», scherza Rizzo. «Se anche non farà strada - sono le parole di Franco Monaco, Margherita - la proposta è di per sè rivelatrice dell'istinto autoritario ed eversivo e dello spirito vendicativo e persecutorio di cui si nutre l'azione politica di Berlusconi e dei suoi zelanti collaboratori». Fredda anche l'Udeur, che pure si era dimostrata sensibile alle proposte di Forza Italia sulle toghe. Dice il capogruppo al Senato, Mauro Fabris: «La smettano con l'uso politico della questione Giustizia, la parte più responsabile del centrodestra deve fermare questa delirante spirale di Forza Italia che ormai sembra essere impazzita come Nerone che incendiò Roma». E i magistrati? Issano le barricate come già avevano fatto capire due giorni fa. «È un attacco al principio della divisione dei poteri» sentenzia il presidente dell'Anm, Edmondo Bruti Liberati. «Ma i magistrati non sono intimiditi e continueranno ad applicare la legge in piena indipendenza». Insomma, lo scontro sembra all'inizio. Ma la vera novità sembra essere il vero e proprio cambio di pelle di Forza Italia, pronta a far pesare il suo quasi terzo degli elettori. Soprattutto con gli alleati.

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