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IL CASO SANGIULIANO A NAPOLI

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L'Usigrai protesta per una assunzione regolare

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Alla ventunesima, regolare, protesta. E la redazione della Rai di Napoli sciopererà il 25 agosto. La decisione è stata presa in seguito «all'esito negativo» dell'incontro fra il Cdr della Rai di Napoli e l'Usigrai da una parte e l'azienda dall'altra per la conciliazione sindacale chiesta in relazione ad «una assunzione che la Rai ha deciso di perfezionare a Napoli». L'assunzione è quella di Gennaro Sangiuliano, attuale vicedirettore di Libero. Il sindacato ha denunciato che «gli accordi sindacali in materia sono stati ignorati, che la trattativa sul riassorbimento del precariato ne esce ferita, che la redazione di Napoli rischia di vivere una anomalia per la quale si vede affiancata da un terminale alle dirette dipendenze della Testata, quasi un referente privilegiato, con una profonda ed immotivata modifica della organizzazione del lavoro ed una implicita sfiducia nei confronti delle forze professionali presenti in redazione». La Rai, spiegano Usigrai e il Cdr di Napoli, «ha rivendicato un "diritto ad assunzioni discrezionali" senza motivarlo in modo plausibile, barricandosi dietro una collocazione fuori organico, senza rispondere alle contestazioni di opportunità e legittimità. Inoltre, l'inquadramento (incarico di inviato subito operativo) è contraddittorio con la politica del personale fin qui seguita. A Napoli, la Rai «ha agito nel pieno rispetto delle regole» è la replica dell'azienda. Prima di tutto, spiega una nota di Viale Mazzini, «l'assunzione di un inviato a Napoli è stata decisa su proposta del Direttore di Testata ed è pienamente nell'ambito delle norme del Contratto nazionale dei giornalisti, art. 6, così come recepite dagli accordi integrativi aziendali». Nell'ultimo anno, ricorda la Rai, «solo nelle redazioni regionali, sono state effettuate oltre 20 assunzioni (nonostante le note difficoltà della Rai sugli organici), tutte nell'ambito dei bacini dei precari Rai, sempre su proposta del Direttore di Testata». Per l'azienda «si è agito, quindi, - sottolinea ancora la nota - nel pieno rispetto, formale e sostanziale, delle regole contrattuali che prevedono per le assunzioni, da un lato, appunto, la centralità del ricorso ai bacini dei precari e, dall'altro, la facoltà dei direttori di Testata di procedere discrezionalmente a chiamate nominative, d'accordo con l'editore e sulla base di specifiche esigenze, tutti requisiti presenti nella fattispecie oggetto della contestazione di parte sindacale». L'assunzione contestata, fa notare l'Azienda, «non concreta alcuno "scavalcamento" dei precari Rai, non riguardando la redazione napoletana, si tratta infatti di collega che opererà alle dirette dipendenze del Direttore di Testata». La Rai ricorda quindi che, «nell'ambito delle assunzioni in via di formalizzazione, è prevista l'assunzione del precario più anziano di Napoli presso la redazione campana».

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