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«Case Difesa, no a visione distorta»

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Lo sottolinea il maresciallo Pasquale Varone, componente del Cocer (Consiglio centrale di rappresentanza) dell'Esercito. A giudizio del delegato della rappresentanza militare, «le associazioni degli inquilini non hanno nessuna titolarità per rappresentare il personale militare. Il capo di stato maggiore della Difesa ed il ministro della Difesa stesso devono intervenire affinché non vi sia una visione distorta del problema casa per i militari. Gli occupanti sine titulo, sia essi in servizio o in quiescenza, occupano oggi alloggi che, qualora liberi, potrebbero portare beneficio ad altri». In vista di un possibile «settembre caldo sulla cartolarizzazione degli alloggi della Difesa», il Cocer dell'Esercito «ha sempre ribadito di essere l'unico organismo istituzionale che è autorizzato a trattare la problematica con la compagine governativa». A questo proposito, un altro delegato, il maresciallo Pasquale Fico, manifesta la necessità di «riconoscere la pecularità dei soldati che, soggetti a impieghi operativi, sono costretti a continui trasferimenti o peggio a condizioni di pendolarismo continuo». La cartolarizzazioen degli alloggi è stata al centro di una dura polemica nelle ultime settimane. In particolare Alleanza nazionale ha individuato la decisione di mettere in vendita parte delle case dei militari una delle ragioni del malcontento dei romani, manifestatosi in particolare nella recente campagna elettorale per le provinciali nella Capitale. Proprio per questo motivo il decreto che metteva in vendita il patrimonio immobiliare della Difesa è stato duramente contestato alla Camera, sino ad essere sostanzialmente bocciato. A settembre ripartirà la discussione.

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