La Lega: «Se ci cacciano, si va al voto» L'Udc: «Andate a farvi curare in una clinica». La replica: «Bossi è appena uscito, ma sul serio»
Un'altra giornata di insulti tra Lega e Udc. Un'altra giornata ad alta tensione nella Casa delle Libertà. Non c'è che dire, non sono iniziate nel miglior modo le vacanze estive per la maggioranza. Ma soprattutto non sono iniziate secondo gli auspici dal presidente del Consiglio. Oramai il refrain è lo stesso. A cominciare è la Lega, stavolta con Alessandro Cè: «Sul piano psicologico il duro attacco contro di me di D'Onofrio ricorda l'isteria di una vecchia signora alla quale si rammenta il proprio passato non proprio da gentildonna». Il capogruppo del Carroccio alla Camera risponde così al presidente dei senatori dell'Udc Francesco D'Onofrio che due giorni fa lo aveva attaccato («quello da cacciare e a calci è Alessandro Cè»). Passa qualche ora è arriva, puntuale, la replica dell'Udc. Risponde il capogruppo alla Camera dei centristi, Luca Volontè: «Per quanto riguarda i continui attacchi che negli ultimi mesi la Lega ha sferrato nei confronti del presidente della Camera, del Santo Padre, del Capo dello Stato e dell'Udc, mi auguro che Roberto Calderoli, Alessandro Cè e Francesco Speroni seguano l'esempio di Bossi e vadano in vacanza. Cogliendo magari l'occasione per disintossicarsi in qualche clinica». Controreplica della Lega affidata al senatore Piergiorgio Stiffoni: «Accompagneremo con molto piacere i nostri amici e colleghi Cè e Calderoli e tutti insieme ci disintossicheremo di due anni di consociativismo e di inciuci che abbiamo fin troppo sopportato dai nostri coinquilini dell'Udc». Quelli dell'Udc, prosegue Stiffoni, sono alleati «poco affidabili» e, «come anche qualche compagno di An a Montecitorio», sembrano aver buttato i patti «nel cassonetto delle immondizie, in vista di qualche new entry da parte di uno dei tanti satelliti dello scudocrociato». Interviene il coordinatore di An Ignazio La Russa che cerca di sedare gli animi: «L'ho già detto nei giorni scorsi e torno a ripeterlo: credo che un po' di riposo non possa che fare bene a tutti. Diminuire da oggi, almeno a dopo ferragosto, le dichiarazioni e annullare le polemiche - conclude La Russa - è un modo per rasserenare l'ambiente e farci ripartire meglio quando torneremo al lavoro. Almeno per quelli che vanno in vacanza. Io anche oggi e domani sono qui a lavorare». Ma gli animi non si placano. Dice il senatore dell'Udc Maurizio Ronconi: la Lega «porti maggior rispetto nei confronti dell'Udc, dei suoi leader e soprattutto nei confronti di chi riveste importanti incarichi istituzionali». Non ci sta Francesco Speroni, eurodeputato del Carroccio e capo di gabinetto di Bossi, che se la prende ancora con il capogruppo alla Camera dei centristi: «Complimenti a Volontè. Il suo invito ad andare in clinica è davvero poco cristiano. Anche perché - aggiunge Speroni - quello che ha subito Bossi è stato un intervento relativamente serio e francamente non mi sembrano di buon gusto le speculazioni di questo genere». Il suo intervento però si fa più politico - e lui che è uno dei collaboratori più stretti del Senatùr - sottolinea che senza la Lega non si governa, e che in caso di rottura della coalizione si dovrebbe andare ad elezioni anticipate. «Ogni volta che noi facciamo una proposta l'Udc si mette di traverso», dice Speroni, ricordando il caso pensioni e la parificazione pubblico-privato che ha scatenato le ire di Udc e An. Sull'ipotesi di una «cacciata dal governo», Speroni risponde secco: «Sarebbe un tradimento degli elettori». «Se poi qualcuno vuole rompere - aggiunge - a questo punto sono gli elettori a decidere chi ha ragione e chi ha torto». Ma, osserva Speroni, «anche in tutte queste polemiche non mi sembra che l'Udc sia riuscito a trovare un punto in cui noi abbiamo disatteso il patto con gli elettori», perché «tutte le nostre proposte sono in linea con il nostro programma elettorale e di governo».