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Mastella al lavoro per rifare la Dc

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In un'intervista racconta dell'incontro avuto martedì scorso con Francesco Cossiga e Mino Martinazzoli, due prestigiosi ex democristiani, per parlare, appunto, della possibile rinascita della Dc. Il leader dell'Udeur è convinto che sia suonata l'ora di preparare la successione a Forza Italia. «Sia ragionando come il miglior amico di Berlusconi, che vede il premier in un futuro prossimo al Quirinale», spiega, «sia ragionando come il peggior nemico, che lo vuole invece fuori da tutto, c'è un solo risultato: l'implosione di Forza Italia. Ecco, noi ci prepariamo a questo evento e pensiamo alla successione. E se qualcuno non ci sta vado avanti da solo». Sempre più determinato, dunque, Mastella nell'inseguire il progetto di ricomporre un centro forte, mentre continua però a smentire chi gli attribuisce invece l'intenzione di passare con la Casa della libertà alla prima occasione utile. Magari in autunno, se dovessero deteriorarsi nel centrodestra i rapporti con Bossi. «Dopo il fallimento del sogno di Berlusconi, dopo l'esperienza della sinistra al governo c'è una forma di rivalutazione di quanto hanno fatto e di ciò che sono stati i democristiani», sottolinea Mastella. I centristi della Margherita, come lui, sono stati invitati dal leader dell'Udc Marco Follini a presentare liste unitarie per le elezioni europee con le forze che si riconoscono nel Ppe. Mastella ha apprezzato l'invito ma per il momento non la ritiene una strada praticabile perchè l'alleanza dei centristi in Europa (anche Forza Italia fa parte del Ppe), non potrebbe non avere ricadute sulla situazione italiana. L'Udeur rifletterà sulla cosa soprattutto se ci saranno modifiche del sistema elettorale. A fine agosto, nella tradizionale Festa dell'Udeur di Telese, Mastella continuerà la battaglia per la rinascita della Dc e cercherà di convincere anche i «vecchi» leader popolari della Margherita a tentare la nuova avventura politica perchè «il segnale deve giungere da chi ha solide radici democristiane». Significativo il titolo della manifestazione di quest'anno: «Un centro di gravità permanente». Tra i numerosi dibattiti c'e quello sulla riforma elettorale: «proporzionalisti di tutto il mondo, unitevi».

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