Strage di Bologna, contestato Pisanu
Calorosi applausi invece per il Capo dello Stato che nel suo messaggio ha rinnovato l'impegno per il consolidamento «dei valori fondanti della nostra democrazia». Una piazza gremita ha ricordato ieri a Bologna le 85 vittime della strage del 2 agosto 1980. È stata forte la commozione nel minuto di silenzio dedicato alla memoria di quanti trovarono la morte e vennero dilaniati nell'esplosione della bomba. Ma in altri momenti è esplosa la contestazione contro i politici, come avviene ormai ogni anno nel giorno della commemorazione. Una protesta resa ieri più viva dalle polemiche provocate dall'ipotesi della concessione della grazia ai terroristi «neri» Valerio Fioravanti e Francesca Mambro ritenuti responsabili dell'attentato. Il ministro Pisanu dal palco ha ribadito che «oggi non è possibile pensare ad atti unilaterali di pacifiazione» e se ci saranno «singoli atti di clemenza saranno rigorosamente motivati». Il ministro ha però aggiunto che sulla strage «occorre ricercare la verità piena» che non è stata ancora trovata. Ed ha escluso che il governo possa opporre il segreto di Stato sulla strage di Bologna. Le assicurazioni di Pisanu sono state inutili. Una parte della piazza, formata soprattutto dai giovani del Bologna Social Forum, ha fischiato ed urlato insulti al ministro che ha potuto comunque concludere il suo discorso. Al ministro dell'Interno si è rivolto il sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloga per dire no alla grazia ai terroristi (ed anche ad una eventuale revisione del processo) nel rispetto del principio della certezza della pena. Di «pacificazione», secondo Guazzaloca, si potrà parlare soltanto dopo che sarà raggiunta la verità. Molto duto nei confronti del governo è stato il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi. Le riforme sulla giustizia ed i servizi segreti, ha affermato ricalcano il progetto politico della Loggia P2. Diversi i messaggi inviati in occasione della commemorazione. Al sindaco di Bologna Silvio Berlusconi ha scritto che «nonostante i rigurgiti di un terrorismo costituito da nuclei farneticanti e isolati, possiamo guardare a quei fatti con la fondata speranza che non potranno più ripetersi». Per Piero Fassino devono essere accertate tutte le responsabilità ed individuare coloro che hanno ispirato le stragi. Non sono mancate dichiarazioni polemiche. Il senatore a vita Francesco Cossiga si è detto favorevole alla grazia per Fioravanti e Mambro, e ha stigmatizzato il comportamento di quei parenti delle vittime che si comportano da «professionisti del dolore». Anche il radicale Daniele Capezzone auspica che Ciampi «apra il caso Fioravanti-Mambro», oltre al «caso Sofri». La contestazione a Pisanu è stata criticata sia dal portavoce di Forza Italia Sandro Bondi che dal capogruppo della Margherita Pierluigi Castagnetti.