Il governo spinge sulle grandi opere
Via libera a Ponte sullo Stretto, metrò C di Roma, metrò di Bologna e autostrada Palermo-Messina
Il governo anticipa l'ultima riunione del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) e dà il via libera all'«opera delle opere», il Ponte sullo Stretto di Messina. Non solo. Arriva il disco verde anche per la metro C di Roma, la metro di Bologna, il completamento della Messina-Palermo. Nuovo impulso anche per l'interporto di Catania o il terzo valico Milano-Genova. E, dopo aver nominato cinque commissari straordinari che avranno il compito di monitorare l'avanzamento dei lavori, ne arriveranno a settembre altri cinque. Insomma, avverte il presidente del Consiglio «abbiamo voluto mettere le mani avanti con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti affinché metta mano alla borsa». «Sono convinto che realizzeremo le opere nei tempi e con i costi previsti», assicura il premier. E aggiunge: nell'apertura dei cantieri «siamo più avanti di quanto pensassimo di poter fare quando abbiamo presentato il programma». «Stiamo trasformando il Paese», sottolinea. Il Ponte sullo Stretto è il fiore all'occhiello del governo, la cui realizzazione segnerà la svolta epocale: unirà Scilla a Cariddi, la Sicilia al Continente, sarà il più grande ponte del mondo. Costerà 4,6 miliardi di euro, ma, afferma Berlusconi, non ci saranno esborsi da parte dello Stato. Dovrebbe creare 30mila posti di lavoro direttamente e 15mila nell'indotto. Da ieri si può dire che la realizzazione del ponte è entrata nella fase operativa. L'amministratore delegato della società Ponte sullo Stretto spa, Piero Ciucci, ricorda il timing: dopo il via libera del Cipe, ci sarà la convocazione della gara d'appalto all'inizio di gennaio 2004, poi la spa che realizzerà l'opera sarà ricapitalizzata a settembre e i cantieri dovrebbero essere aperti entro la primavera del 2005. Il completamento sette anni dopo, nel 2012. Dodici mesi prima potrebbe esserci una prima apertura del traffico. «Stiamo curando tutti i minimi dettagli - sottolinea il presidente del Consiglio - Abbiamo deciso di fare le corsie di 3,75 metri invece di 3,50. Con 25 centimetri in più abbiamo infatti notato che c'è una notevole diminuzione degli incidenti stradali, di oltre il 30%». Il progetto è quello annunciato. Il ponte sarà infatti a campata unica, lungo 3,3 chilometri e il punto più alto sarà a 382 metri dal livello del mare. Il pedaggio per passare sull'opera (che sarà tutta di colore bianco) sarà uguale a quello attuale che si paga utilizzando le navi: cinque euro per le moto, da nove a quindici per le auto, e così via. Pedaggio che incasseranno i privati che anticiperanno i fondi per la realizzazione dell'infrastruttura. Sarà invece lunga ventitrè chilometri (per ora, poi arriverà a 39) e con trenta stazioni sulle 42 progettate la nuova linea metropolitana di Roma, la linea C. L'utenza prevista sarà di oltre 400 mila passeggeri al giorno. L'investimento complessivo è di quasi tre miliardi: 2,898 per la precisione. «In parte serviranno - spiega il sindaco di Roma Walter Veltroni - per gli scavi archeologici e geologici e per la progettazione esecutiva». La metro è stata divisa in sette tratte. Esclusa la prima, che sarà realizzata in una seconda fase, la seconda partirà da piazzale Clodio e sarà sino a San Pietro (con la stazione sotto Castel S. Angelo), piazza della Chiesa Nuova e largo Argentina. La terza da piazza Venezia, Colosseo, via dell'Amba Aradam e San Giovanni. La quarta: Lodi, Pigneto, e Malatesta. La quinta Teano (da cui si diramerà la C1 verso ponte Mammolo), piazza delle Gardenie, piazza dei Mirti, parco di Centocelle e Alessandrino. La sesta Torre Spaccata, Giglioli e Giardinetti. La settima ricalcherà la parte di ferrovia urbana già esistente: Torre Angela, Torre Gaia, Grotte Celoni, Fontana Candida, Borghesiana, Bolognetta, Finocchio, Graniti (dove sarà realizzata il deposito dei treni) e Pantano. L'opera sarà finanziata da governo, Regione Lazio e Comune di Roma. Si prevede di completare l'opera nel 2010. F. D. O.