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L'INDULTINO continua a riservare colpi di scena.

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Di conseguenza, subito dopo la Lega Nord ha ritirato il suo consenso. In commissione Giustizia era stato deciso di approvare il provvedimento in sede deliberante, ma con due modifiche che determinerebbero un nuovo passaggio alla Camera, con ogni probabilità a settembre. «Noi - spiega il capogruppo al Senato, Francesco D'Onofrio - potremmo anche essere favorevoli a questo accordo, ma a patto che si anticipi l'entrata in vigore del provvedimento, prevista dopo 15 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Se invece restasse il testo attuale, allora saremmo contrari a introdurre nuove modifiche e a rinviare la legge alla Camera». Tutte le forze politiche si erano già accordate in modo da approvare il testo del disegno di legge domani, direttamente in commissione, in sede deliberante, cioè senza il passaggio per l'aula. Era stata decisa la modifca del disegno di legge, in modo da evitare che possano uscire dal carcere i detenuti per pedofilia. Anche la Lega e An, contrarie all'indultino, avevano aderito all'accordo. Era stato deciso anche di eliminare dall'indultino la norma sulle detenute extracomunitarie madri. Ma quando i giochi sembravano fatti, l'Udc ha alzato al voce. Ciò ha scatenato l'ira della Lega. «Voglio vedere quanti senatori voteranno perché i pedofili d'Italia escano dalle carceri» ha tuonato il leghista Piergiorgio Stiffoni. A quel punto l'Ulivo ha chiesto a Casini che l'indultino venga varato domani alla Camera. Casini ha replicato dicendo che la Camerà deciderà dopo il pronunciamento del Senato. «A seconda delle determinazioni del Senato» sull'indultino «mi assumerò le responsabilità conseguenti, se è il caso convocando la conferenza dei capigruppo» ha aggiunto. Intanto, continuano le polemiche. «Siamo ancora contrari a questo provvedimento di clemenza, perché tale lo consideriamo. Abbiamo grossi dubbi sulla costituzionalità del disegno di legge» ha dichiarato il capogruppo in commissione Giustizia della Lega Nord, Francesco Tirelli. Velenose le reazioni dell'opposizione. «Credo che dover discutere dell'indultino sia ormai qualcosa di stucchevole, perché abbiamo di fronte un governo che è insieme dottor Jeckyll e mister Hyde» ha dichiarato Giuseppe Fioroni, responsabile del dipartimento Politiche delle solidarietà della Margherita. Enrico Buemi, relatore del provvedimento alla Camera e firmatario del testo, ha criticato Palazzo Madama per le modifiche apportate, che «ne impediranno l'approvazione prima dell'estate». «È davvero una vergogna quello che sta avvenendo al Senato - ha detto -. L'accordo raggiunto è in realtà un modo per affossare l'indultino».

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